Danneggiate le auto di due vongolari, mistero al porto

Civitanova, il presidente del consorzio: «Potenziare le telecamere»

Vongolari attraccate al porto

Vongolari attraccate al porto

Civitanova, 26 novembre 2015 – Ieri le auto di due vongolari sono finite in officina: una, una Polo, aveva una gomma squarciata (la posteriore sinistra) e l’altra, una Mercedes, appariva danneggiata all’altezza del paraurti. Solo una combinazione di fortuiti incidenti o al contrario il duplice affondo di una mano dolosa? E in questo caso, s’è trattato di un dispetto non troppo mirato oppure (ipotesi ben più inquietante) di un’intimidazione bell’e buona? Al momento si può pensare tutto e il suo contrario, anche se le piste «buoniste» appaiono per la verità un po’ ingenue. Quella di ieri è stata la prima giornata di lavoro, nella settimana corrente, per i nostri vongolari. Sono andati in mare come sempre in piena notte, attorno alle 4.30, per rientrare poi alla spicciolata nelle ore lucane. Ammesso e non concesso che si sia trattato di un raid pianificato, le due vetture sono state verosimilmente aggredite prima dell’alba quando sui moli c’è poco movimento. Erano parcheggiate entrambe nel molo est, vicino alla banchina Gasparroni, che è riservata alle vongolare. I proprietari se ne sono accorti una volta tornati dal lavoro, nella tarda mattinata. La Polo di Domenico Lepretti (della vongolara «Brivido») aveva un chiodo nello pneumatico, come rilevato poi dal gommista. La Mercedes con il paraurti «offeso» appartiene a Mariano Barboni, che opera a bordo di «Polifemo». L’uno e l’altro stavano valutando ieri pomeriggio l’opportunità di denunciare le rispettive disavventure ai carabinieri: più sì che no. I danni materiali ammontano ad alcune centinaia d’euro.

Il presidente del consorzio civitanovese dei vongolari è Giovanni Paci, tra l’altro cugino di Lepretti. «Voglio augurarmi – ha dichiarato – che non si tratti di un attacco mirato ai miei colleghi. In questo caso, di riflesso, sarebbe un attacco all’intero nostro consorzio. Ma non ho motivo di crederlo. In tutta franchezza devo dire che allo stato attuale non ci sono particolari tensioni né al nostro interno, né tra noi e i vongolari dei consorzi vicini, né tra noi e gli altri pescatori civitanovesi. Faccio fatica a pensare che qualcuno ce la possa avere con noi. Anche se in passato, inutile negarlo, qualche screzio c’è stato in chiave interna ed esterna». Paci approfitta dell’occasione per sollevare il problema delle telecamere. «Nel nostro porto – spiega il presidente del Co.Ge.Vo. – le telecamere non mancano. Ma non hanno l’occhio... lungo e così, ogni volta che succede qualcosa, sono inutilizzabili in caso d’inchieste. Servono altre attrezzature tecnologicamente avanzate. Ne avessimo già ora, anche quest’ultimo giallo potrebbe essere risolto nel giro di qualche ora». Una lancia spezzata pro-Grottoli. Sono mesi che il comandante del porto chiede nuove telecamere per accrescere gli standard di sicurezza del nostro scalo marittimo.