{{IMG_SX}}Civitanova Marche, 21 aprile 2009 - Dopo l’omaggio ad Arnoldo Ciarrocchi, quello a Gino Pennesi. Da una parte un artista dell’incisione, dall’altra quello della fotografia, maestro per tanti giovani che hanno voluto seguirne le orme. Civitanova li tramanda alla memoria dedicando al primo tutta una sala espositiva e al secondo una mostra di foto realizzate nel periodo che va dal 1944 al 1960, portandolo a conoscenza del grande pubblico, quello dei giovani e meno giovani.

 

Immagini ricavate dalle lastre che la famiglia Pennesi ha donato alla città perché conservi e tramandi la memoria, i personaggi, gli ambienti urbani e la realtà sociale di ieri. Un grazie dunque ai figli di Gino, Maria Pia e Goffredo, che hanno donato lo straordinario patrimonio, ma un grazie anche alla Fototeca comunale, 'invenzione' importante degli anni ’80, sorta per iniziativa di un manipolo di fotoamatori e oggi gelosa custode della storia cittadina per immagini, alla Fondazione Carima, che ha finanziato il restauro di 1.500 lastre (ce ne sono altre 10.500!) e ai tanti fotoamatori che hanno contribuito e contribuiscono ad arricchire il patrimonio. Un grazie pronunciato domenica dal sindaco Mobili e dal vice Marinelli, assessore alla Cultura, che dinanzi a una platea numerosissima nonostante la pioggia e il giorno di festa, hanno presentato questa prima fase del restauro.

 

"Tanta presenza — ha detto Mobili — è il segno dell’interesse e dell’attenzione della città per questo fotografo, tanto grande quanto umile. E’ una grande galleria di personaggi e situazioni, quella che emerge da questa iniziativa». Marinelli ha sottolineato il grande lavoro svolto dalla Fototeca, dal presidente Primo Recchioni al coordinatore Paolo Domenella e a Chiara Levatesi, Ciro Lazzarini, Nazzareno Pianella, Enrico Maria Lattanzi, Flavio Fedeli, Guerrino Damiani, Rolando Biondi, Denis Marconi, Adriano Liuzzo, Luigi Sampaolesi e Umberto Polizio. «E’ grazie a loro — ha detto il vicesindaco — che il nostro patrimonio storico si è potuto arricchire con le immagini di un grande maestro".

 

All’inaugurazione erano presenti Marcello Mataloni in rappresentanza della Fondazione Carima, Maria Mazza dell’Ufficio regionale alla Cultura, Maria Pia Pennesi con il marito Franco Brinati e la figlia. Al gran completo anche lo staff di volontari che animano la Fototeca. A presentare il 'personaggio' Pennesi è stato Primo Recchioni, che ha doverosamente accostato al fotografo la moglie Edelweiss. "Era lei che lavorava", ha detto simpaticamente; "Lui si limitava a girare in bicicletta, curiosare e scattare…".

 

Le immagini esposte, di tutte le dimensioni, sono 88 e raccontano la città di ieri, in parte perduta, con immagini curiose e straordinariamente efficaci. La mostra si chiuderà il 3 maggio e potrà essere visitata di venerdì (ore 21.30 - 23.30), sabato e domenica (18-20).