Civitanova Marche, 4 agosto 2010 - Era tornato da un viaggio in India. Ha cominciato ad avvertire giramenti di testa, oltreché ad avere una febbre persistente: il suo medico - nutrendo qualche sospetto - lo ha indirizzato al pronto soccorso dell’ospedale, dove è iniziata una lunga serie di accertamenti per capire la causa di quella febbre.

 

Il fatto che fosse di ritorno dall’ Oriente ha in un primo tempo indotto a pensare alle infezioni tipiche di alcuni Paesi dell’ Est. L’uomo, 56 anni, è stato sottoposto a prelievi e analisi, fino a che ieri è arrivata la risposta dal Laboratorio regionale di Ancona: si tratta dell’ H1N1, ovvero, di ciò che nella cronaca dei giornali di tutto il mondo è passata come la 'pandemia'. 

 

Di questa malattia s’è parlato diffusamente un anno fa, e anche allora uno dei primi casi in assoluto della nostra regione si riscontrò a Civitanova: si era trattato di un giovane che arrivava dalla Spagna, dove aveva partecipato a un affollato raduno internazionale. Allora furono forti le preoccupazioni, in un momento in cui la stampa e la tv trattava l’argomento con toni allarmistici, alimentati da notizie che aggiornavano sul numero dei contagiati, soprattutto nel sud America e in Messico da dove la pandemia era partita.

 

Il dipartimento prevenzione dell’ Asur zona 8 attivò immediatamente una robusta campagna per il vaccino, in linea con le indicazioni del ministero della sanità. Adesso ecco il caso che non ti aspetti e che, secondo gli esperti, dovrebbe essere destinato a risolversi nel giro di qualche giorno. L’uomo, 56 anni, è ricoverato in assistenza intensiva nel reparto di rianimazione dell’ospedale ma non sarebbe in pericolo di vita. Quel che lascia pensare, piuttosto, è che la pandemia si evidenzi in piena estate, quando ormai nessuno più ipotizzava casi di contagio.

 

Fa pensare ma non preoccupa più di tanto. Secondo Tiziana Bentivoglio, dirigente del dipartimento prevenzione dell’ Asur zona 8, si tratta di "un caso di importazione e quindi di un contagio avvenuto fuori dall’ Italia - rassicura -. Sono peraltro una quindicina di giorni che l’ uomo sta male, ma in questo periodo non sono stati riscontrati casi secondari. La malattia, in sostanza, non è stata trasmessa".

 

Sembra che l’ uomo avesse già di per sè qualche fattori di rischio. Da considerare, infine, che l’ Organizzazione mondiale della sanità stabilisce in 7-12 giorni il periodo entro cui la malattia si può trasmettere: ma il rischio di contagio nel caso di Civitanova "non sussiste" secondo l’Asur.