Civitanova, 21 giugno 2011 - Sgombero dei Cantieri Anconetani, si procede. Domattina alle 9.30 si ritroveranno nell’area portuale anche pattuglie del commissariato e di vigili urbani, ad assistere e garantire che le operazioni procedano senza problemi e proteste. La concessione demaniale dell’area è scaduta poco meno di sei mesi fa, il 31 dicembre scorso, e la Anconetani Sas ha tentato con un ricorso al Tar di bloccare la riconsegna del cantiere al Comune per poter continuare a costruire pescherecci e a tutelare i posti di lavoro.

L’istanza è stata però respinta dal tribunale amministrativo e, in esecuzione alla sentenza dei giudici, l’Ufficio demanio marittimo del Comune dà concreto avvio al procedimento per tornare in possesso della concessione, che si sviluppa su quattro mila metri quadrati di superficie.

Da un anno la proprietà, i sindacati e i dipendenti (una mezza dozzina, a cui va aggiunto l’indotto) lottano per mantenere in vita il cantiere. Tutto comincia con il fallimento della Cantieri Navali Anconetani srl a cui subentra la Anconetani sas che chiede di continuare a godere della concessione demaniale per poter soddisfare le commesse produttive: alcuni pescherecci in corso di lavorazione. Nel frattempo il sindacato, la Cisl, si batte al fianco della proprietà e dei lavoratori e si appella al prefetto.

La ditta fa ricorso al Tar contro un primo provvedimento di sgombero che risale alla scorsa estate: ha le carte in regola per stare sul mercato, ma eredita errori della precedente gestione che ha, di fatto, consegnato il cantiere nelle mani del curatore fallimentare. Tra ventiquattro ore verrà scritta la parola fine. Con l’assistenza della forza pubblica domani mattina verrà eseguito lo sgombero delle attrezzature e dei macchinari. Non verrà demolito invece il manufatto del cantiere e si procederà solo in un secondo momento allo smaltimento della porzione di fabbricato costituita da pannelli contenenti amianto che andranno trattati come rifiuti pericolosi.