Civitanova 2 agosto 2011 - POPSOPHIA ha dedicato la serata di domenica al Resto del Carlino, media partner della rassegna, e al main sponsor Ica.
Nell’auditorium di San Francesco, Sandro Paniccia, presidente del Gruppo Ica, ha espresso apprezzamento per i lavori grafici dell’istituto Bonifazi e del circolo didattico di Via Tacito, mentre in piazza ha portato il suo saluto Pierluigi Masini, direttore progetti e iniziative editoriali del gruppo Poligrafici Editoriale e “suggeritore” del sottotitolo della manifestazione: quel “contemporaneo” che il festival indaga attraverso la filosofia. «Popsophia — ha detto — non è una riflessione sul passato ma uno sforzo per spiegare il futuro attraverso il presente e i suoi linguaggi». Hermas Ercoli ha ringraziato con calore: «La medaglia del Capo dello Stato — ha detto — è merito vostro. Non sarebbe possibile fare un lavoro come questo con pochissime risorse, senza il coinvolgimento e la partecipazione dei media e del pubblico».
Protagonisti sul palco Vincenzo Mollica, del Tg1, e Leo Turrini, inviato ed editorialista del Carlino e di Qn, per una serata che, evocando Francesco De Gregori, è stata intitolata “Viva l’Italia”. L’obiettivo: raccontare chi siamo attraverso la storia della musica leggera. Quasi due ore volate troppo in fretta davanti a duemila spettatori; ottima l’idea di affidare ai Pop Radio e ai videoclip di Riccardo Minnucci il compito di rievocare dal vivo le canzoni e i cantanti della nostra storia. Vincenzo Mollica che del passato salverebbe prima di tutto “Vecchio frack” di Modugno, s’è detto certo che «tra 50 anni ascolteranno ancora Vasco Rossi ma anche Emma e quanti sanno cantare quel che siamo oggi». Un ricordo anche per Federico Fellini, che a Civitanova ha frequentato spesso la chiaroveggente Pasqualina Pezzola e che della città ha inserito molti flash in “La dolce vita”. Ed infine l’augurio che la cultura la smetta di frequentare i cosiddetti quartieri alti. «In Italia non esiste un museo del fumetto e della canzone — ha concluso — e questa è un’ingiuria. Un festival come Popsophia che apre con Giulio Giorello sulla filosofia di Dylan Dog merita il più grande dei successi».
Folto pubblico anche nel “Giardino della scienza”, dove con Giorgio Bolondi si è parlato di matematica, mentre nel chiostro Carola Barbero e Simone Regazzoni si cimentavano sulla filosofia di “Sex and the city” e “Lost”.
Tutto esaurito anche per l’iniziativa con Luciano Canfora e Silio Bozzi su “La misteriosa storia del falso Artemidoro”, così come per il caffè letterario con il Turkish Cafè Trio.
Momenti belli, infine, con la sfilata delle ballerine di burlesque di Vitality’s e il concerto dei Wando e Ruggero Urlando.