Civitanova Marche, 5 giugno 2012 - UN LIBRO sulle pazze avventure sue e della moglie Giulia, Giorgio Serafino lo ha già scritto dopo aver persorso la Route 66, la mitica strada che attraversa l’America. Adesso, in vista del suo secondo impegno editoriale, sta prendendo dettagliati appunti.

Lo fa sapere lui stesso dall’Africa, mentre con l’indomabile Generale Lee (la Vespa special pormai quasi quarantenne) sta attraversando il deserto della Namibia e ha trovato ospitalità nel Road-House Lodge. A sbafo, visto che il titolare è diventato subito un fan dei due avventurosi viaggiatori e non gli fa pagare un euro.
Giorgio racconta anche della “visita” al Fish River Canyon: un bliz da paura che a lui e a Giulia ha ricordato l’Arizona, salvo il ritorno alla realtà quando tutt’intorno struzzi, antilopi e branchi di zebre incuriositi cominciano a far ala al loro passaggio. Uno spettacolo nello spettacolo, commenta Giorgio, che poeticamente osserva come il suono degli zoccoli in fuga a lui ricordi il sapore della libertà.

Al Fish River Canyon non è mancato un piccolo incidente. Tutto preso dal paesaggio e dalla frenesia di immortalarlo con la sua macchina fotografica, Giorgio ha appoggiato in modo maldestro sul portapacchi anteriore il casco di Giulia, fornito dalla Kappa, e quello è rotolato lungo un burrone. Imprendibile. Giulia si arrabbia, ma lui fa spallucce e si rifugia nel Generale! Di fermarsi neanche l’idea: la corsa continua, anche senza casco.

Il territorio è affascinante e non mancano i turisti. L’unica differenza è che questi vanno in pulman, loro su quella Vespa polverosa e talora affaticata. Ma è proprio questo il bello! Curiosa l’osservazione del nostro Scrittore: «Per noi le attrazioni sono le zebre, per loro siamo noi». E diventano il soggetto più interessante da immortalare.