Civitanova Marche (Macerata), 4 agosto 2012 - "Non c’entro nulla con la morte di Massimo Cingolani". Roberto Tramontano, il civitanovese di 34 anni arrestato mercoledì dalla polizia, che lo ha trovato in possesso di marijuana, eroina e cocaina, non vuole si ipotizzino collegamenti con il ragazzo stroncato da un mix di stupefacenti.

Ieri mattina il giovane, assistito dall’avvocato Francesco Mantella, è comparso davanti al gip Pannaggi del tribunale di Macerata, per la convalida dell’arresto. Tramontano non ha voluto rispondere alle domande del giudice che, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto per lui la misura cautelare in carcere, lasciandolo a Montacuto, come chiesto dal sostituto procuratore Cristina Polenzani. Secondo il tribunale, ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato. Il civitanovese, originario di Napoli, è accusato di spaccio di stupefacenti. Mercoledì mattina gli agenti del commissariato lo hanno tenuto sotto controllo per qualche ora, da Montecosaro Scalo a Civitanova. Poi hanno perquisito il suo scooter trovando, nascosto sotto la sella, un involucro con 455 grammi di marijuana. A quel punto è scattato il controllo a casa, e in garage i poliziotti hanno trovato 22 grammi di cocaina e 17 di eroina.


"Voglio precisare — ha commentato l’avvocato Mantella — che questo arresto non ha nulla a che vedere con la morte di Massimo Cingolani, evento doloroso ma non riconducibile al mio assistito in alcun modo. I primi risultati dell’autopsia parlano di ecstasy e altre sostanze di sintesi, dunque nulla di quanto è stato sequestrato in questo caso". Il legale ora farà istanza al tribunale del Riesame, per chiedere almeno la concessione degli arresti domiciliari. Tra l’altro, Tramontano è accusato anche di ricettazione, perché il casco che usava è risultato rubato al 'Mym' a metà di luglio.


Intanto, la polizia continua a indagare senza sosta sulle circostanze della morte di Massimo Cingolani. Gli agenti stanno sentendo tutti gli amici, per ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo, per scoprire chi sia stato a dargli le sostanze che si sono rivelate per lui fatali. Le forze dell’ordine, su disposizione della Procura di Macerata, si stanno concentrando con forza contro la diffusione degli stupefacenti, fenomeno in costante e allarmante crescita lungo la costa. L’obiettivo non è dunque solo quello di trovare il pusher responsabile della morte di Cingolani, ma anche di infliggere una batosta al mondo dello spaccio.