Civitanova Marche (Macerata), 3 marzo 2013 - "I germi dell’intolleranza e dell’odio razziale non muoiono mai! Voi, ragazzi, dovete cominciare sin da adesso a sviluppare la cultura del rispetto verso tutti, qualunque sia la loro religione e il colore della pelle". Così il sindaco Tommaso Corvatta che poi ha fatto pubblicamente il mea culpa sul pasticciaccio di via Almirante, dove la miccia accesa dalle esternazioni del suo giovane assessore Francesco Peroni ha innescato reazioni a catena evitabili in tempi in cui la pacificazione al di là delle ideologie è un’aspirazione diffusa e auspicata.

"Il gesto di un assessore (cestinare dinanzi al fotografo la targa di via Almirante, ndr) è stato un segnale brutto di intolleranza di cui faccio pubblica ammenda", ha detto Corvatta. Che poi ha rievocato le invettive contro di lui di Donna Assunta, la novantenne consorte di Almirante, "invettive che sono testimonianza di odio e divisioni, pronunciate alla presenza di diversi politici di destra che non hanno avvertito neanche l’esigenza di intervenire per riportare l’incontro sul binario della correttezza".

Un Corvatta amareggiato, che non ha mancato neanche di ricordare quello striscione di Cittadinanzattiva affisso il giorno prima in via Indipendenza, offensivo nei riguardi suoi, "istituzione che rappresenta non se stesso ma la città". Da qui il bisogno di una cultura di tolleranza e rispetto, da coltivare in un’età in cui si forma l’uomo di domani. All’appuntamento non è intervenuto Nedo Fiano, testimone di Auschwitz, per ragioni di salute, ma al di là di tutto, è stata una mattinata importante, al Cecchetti, dove circa 200 studenti hanno assistito alla posa della "prima pietra" per costruire un edificio all’interno del quale non si coltivino strategie per emarginare la diversità e abbattere il «nemico» ma il confronto e il rispetto per decidere quale società costruire.

È stato il leit motiv dell’incontro, aperto dal saluto del neo senatore Pd Mario Morgoni che ha plaudito ad un’iniziativa non di celebrazioni ma di riflessione sulla nostra storia. L’assessore Piergiorgio Balboni, dal canto suo, ha invitato i ragazzi a divenire protagonisti del cambiamento anche utilizzando i moderni strumenti della comunicazione, mentre Costamagna ha ammonito a guardarsi dalle insidie del terzo millennio. "Serve essere pronti per evitare i tumori del passato e prevenire le insidie del futuro", ha detto. E su questi concetti si è sviluppata la lezione del prof Angelo Ventrone, ascoltata in religioso silenzio. Al Cecchetti si è aperto ieri un nuovo percorso che proseguirà in altre sedi e in altre forme. Un progetto encomiabile e da condividere. Sebbene celebrare anche nelle date istituzionali la Memoria e il Ricordo non guasterebbe.
 

Giuliano Forani