Civitanova Marche (Macerata), 6 aprile 2013 - I funerali di Romeo Dionisi, Anna Maria e Giuseppe Sopranzi, morti suicidi ieri a causa delle difficoltà economiche, sono cominciati intorno alle 16.30. Il corteo funebre è partito dall'obitorio cittadino, dove le tre salme sono state ricomposte, diretto alla chiesa di San Pietro, affacciata su piazza XX Settembre, la parrocchia che Anna Maria e Romeo frequentavano (guarda le foto). Moltissime le persone in attesa davanti alla chiesa prima delle esequie, tra cittadini, giornalisti, fotografi e cineoperatori.

C’è anche una corona di fiori del presidente della Repubblica tra quelle arrivate nella Chiesa di San Pietro e Paolo. La messa è stata concelebrata dal parroco don Mario e dal vescovo di Fermo e presidente della Conferenza episcopale marchigiana monsignor Luigi Conti. E’ presente anche il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che ha riferito: "Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è molto provato; mi ha chiesto di portare alle famiglie il suo cordoglio e il senso profondo di dolore per questo dramma che rappresenta il dramma che vive la comunità nazionale".  "Non credo che si possa dire nulla in queste circostanze - ha continuato Spacca, su richiesta di un commento da parte dei giornalisti - il silenzio è più dignitoso’’. ‘’Il senso di impotenza è enorme - prosegue - pensavamo di essere una comunità solida dove c’è solidarietà familiare, un sentimento di vicinanza, la vicinanza delle istituzioni, insomma tutti livelli di coesione più forti di altrove, eppure tutto questo non è bastato’’.

All’arrivo in chiesa, i tre feretri sono stati accolti da un applauso (guarda il video). Ma poi si sono levate numerose grida dalla folla presente: "Questo è un omicidio di Stato", ‘’Omicidio della politica", "Ladri", "Vergogna" e "Neanche gli animali sono trattati così". Quando i feretri sono entrati la gente che è rimasta all’esterno ha continuato a gridare parole come ‘’assassini’’. Una donna ha detto: ‘’Non è vero che non hanno chiesto aiuto, non glielo hanno dato’’. ‘’Abbiamo persone in condizioni di indigenza’’. Fuori dalla chiesa si sono creati per questo motivo momenti di tensione." (guarda il video)

"Non potete immaginare quante persone mi chiedono aiuto, ma ultimamente sono spaventato. Non sono solo gli operai a rivolgersi a me ma anche gli imprenditori’’. Così il vescovo di Fermo monsignor Luigi Conti, presidente della Cem, nella sua omelia. Conti ha rivolto un appello a "coloro che ci governano perché facciano presto e si rendano conto che non ce la facciamo più’’. "Dobbiamo tornare alla Genesi, dove ci sono due domande - ha proseguito monsignor Conti - dopo il peccato originale: il Signore chiede ad Adamo ‘Dove sei?’, e la seconda, a Caino, ‘Dov’è Abele?’. Questa domanda è per noi: ‘Dove sono Romeo, Anna Maria e Giuseppe?’’’. ‘’Caino - ha proseguito il presule - risponde con un’altra domanda: ‘Non lo so, sono forse io il custode di mio fratello?’. Ecco il punto critico di questo momento storico, la domanda ‘sono forse il custode’?. Eppure è così, ognuno di noi ha questa vocazione di custode dell’altro’’. ‘’Forse la condizione in cui erano entrati Romeo, Anna Maria e Giuseppe - ha detto l’arcivescovo in un altro passaggio della sua omelia - era il buio totale, un’eclissi, ma sono certo che se hanno chiesto perdono a noi forse l’ultimo pensiero e’ stato: Padre ci consegniamo te’’. Parlando dei Dionisi ha aggiunto: ‘’Questi sposi per tutta la vita hanno camminato insieme e sono stati uniti anche nella morte e il Signore vede nel profondo, non e’ cieco come noi’’.
 

"Ti vergognavi di essere caduta in povertà’’, ma non dovevi essere tu a vergognarti’’. Un applauso ha accolto questa frase del messaggio letto da un’amica di Anna Maria Sopranzi a nome di tutte le altre amiche. ‘’Ciao Anna, ci mancherà tanto il tuo sorriso buono, ti ricorderemo quando leggevi le riviste sul terrazzo. Non dimenticheremo - ha detto ancora l’amica - l’onestà, l’umiltà e la tua discrezione. Il tuo sorriso ci accompagnerà sempre, stacci vicino perché abbiamo ancora bisogno di te’’.