Civitanova, 14 luglio 2013 - SI ALZA il sipario del teatro Annibal Caro: sul palco, Marco Alemanno ricorda Lucio Dalla. Dedicata al cantautore la terza giornata di Futura Festival, il contenitore civitanovese che, già nel suo nome, ha voluto omaggiare il grande artista. Ieri Alemanno, intervistato da Gilberto Santini, ha raccontato cos’è stato Lucio Dalla, partendo proprio dal futuro, tema portante del festival. «Lucio non aveva paura della morte — ha spiegato Alemanno —, ma temeva la noia. Era assetato di curiosità, che lo spingeva a cercare altrove». Dalla, un grande «bulimico di vita». «Lucio — ha continuato Alemanno —, quando mi diceva della sua propensione nello scrivere, mi spiegava che era tutto merito della persone. “Vi ho rubato le immagini dalle tasche”, mi spiegava. “Questi sono i vostri sogni”. La canzone “Anna e Marco”, del resto, è nata perché Lucio era un osservatore. E’ tutto vero, è tutto successo: Lucio ha captato la storia dei due amanti dentro a un bar. Se non era lì non sarebbe mai stata scritta la canzone». L’artista è anche stato ricordato da Vito Mancuso, durante il suo intervento dal titolo «Il futuro di Dio».
Venerdì sera, invece, Edoardo Boncinelli ha voluto omaggiare, con ironia, la collega di scienza Margherita Hack. «Una maledetta fiorentina come me — ha detto Boncinelli —, un cervello fino con uno spirito esilarante capace di battute al fulmicotone». Un pubblico attento e partecipe ha sottoposto al biologo numerose domande sul tema della lectio magistralis.