Civitanova, 4 ottobre 2013 - APRE un cantiere in via Einaudi e scoppia un caso che rischia di assumere proporzioni vaste. A protestare sono gli operatori commerciali, i motivi sono di ordine tecnico-viabile ma abbracciano anche la metodologia della scelta. Il cantiere serve per realizzare le quattro corsie previste da un progetto legato alla convenzione tra Comune e Civita Park, secondo la quale l’apertura del nuovo centro commerciale doveva essere subordinata a un più adeguato assetto viabile. L’intervento prevede la eliminazione di una rotatoria autorizzata negli anni 2000, finanziata da un’impresa privata e ritenuta indispensabile per facilitare l’accesso agli esercizi commerciali. Ora si rischia di ribaltare tutto e il timore degli operatori è di ritornare all’antico, quando si era costretti a veri e propri slalom per raggiungere una realtà commerciale dove operano un centinaio di unità. L’opera, infatti, secondo gli operatori, favorirà la viabilità di via Einaudi e l’accesso al nuovo centro commerciale, ma penalizzerà i loro esercizi, senza peraltro dare garanzie sulle eventuali alternative.

I FRATELLI Marco e Roberto Sfoglia si sono insediati nella zona alla fine degli anni ‘70, i primi in assoluto con i Cosenza. Poi scoppiò lo sviluppo. Nella palazzina dei Cosenza successivamente si insediò la Frailand, società che finanziò la rotatoria oggi messa sotto tiro dalle ruspe. Più a sud c’è il condominio Futura, quindi la Paolucci Gomme e altri. Tutto adibito a commercio e con grande frequentazione. Alle prime voci sulla «rivoluzione», gli operatori ottennero un incontro con amministratori e tecnici. Fu una vera «mobilitazione democratica» cui intervennero anche il sindaco Tommaso Corvatta e l’assessore ai Lavori pubblici Marco Poeta. I commercianti avanzarono proposte precise per scongiurare la soppressione. «Il sindaco Corvatta sembrò d’accordo con noi e avanzò anche lui la proposta di un eventuale sottopassaggio», protestano oggi i commercianti. «Ci lasciammo con l’intesa di rivederci dopo l’estate e invece scopriamo il cantiere aperto. Una presa in giro a trattativa in corso, qui si lavora mica si scherza. Non si può decretare il de profundis per noi come è successo per il commercio del centro». Concorda Tarcisio Tordini, per conto del condominio Futura. «È un progetto vecchio? — si chiedono gli Sfoglia —. Anche il cavalcavia lo era, come la Ceccotti o il sottopassaggio a nord di questa stessa via. Per cancellare tutto non c’è stato nessun problema, mentre qui si decide alla chetichella ignorando la trattativa avviata». Ieri sera assemblea generale per decidere linee di azione che potrebbero scaturire in iniziative di protesta molto forti. Si ha l’impressione che del problema si parlerà ancora.

Giuliano Forani