Civitanova Marche, 28 gennaio 2014 - Una scenata in classe contro un’insegnante di sostegno, forse a causa di un voto non gradito ricevuto da un alunno. Per questo adesso si ritrova imputato di ingiuria, minaccia e interruzione di pubblico servizio un civitanovese.

I fatti sarebbero avvenuti nel settembre del 2009, nella scuola primaria di Santa Maria Apparente. Una mattina l’uomo (di cui omettiamo il nome per tutelare il minore) avrebbe improvvisamente fatto irruzione in una classe, e davanti a bambini sconcertati e alle altre maestre allarmate avrebbe preso a male parole un’insegnante, insultandola e dicendole che le avrebbe fatto passare un anno di inferno, il tutto condito con insulti e minacce varie.

La maestra avrebbe interrotto la lezione, per evitare di spaventare gli alunni, avrebbe accompagnato l’uomo fuori dall’aula e con le colleghe avrebbe tentato di farlo calmare, ottenendo però altri insulti. Poi lui avrebbe preso la figlia e l’avrebbe portata via dalla scuola. La stessa scenata poi si sarebbe ripetuta anche qualche giorno dopo, nel corso di una riunione di classe, dove ancora il genitore sarebbe piombato e avrebbe aggredito l’insegnante dandole dell’incompetente e offendendola in vario modo. La situazione così tesa avrebbe creato diversi problemi all’insegnante civitanovese, che per altro l’anno seguente, per evitare di avere ancora a che fare con quel genitore, sarebbe andata a lavorare in un’altra scuola.

Anche lui comunque nel frattempo si era trasferito, e con lui la sua famiglia. Ieri per lui, difeso dall’avvocato Patrizia Palmieri, sarebbe dovuto iniziare il processo in tribunale a Macerata. Ma l’udienza è stata rinviata: se ne riparlerà a giugno, quando il giudice Vittoria Lupi inizierà a sentire i primi testimoni. L’insegnante si è costituita parte civile con l’avvocato Paolo Paoletti, e ha chiesto un risarcimento per questa vicenda.