Civitanova Marche (Macerata), 15 aprile 2014 - Un piccolo centro commerciale, un asilo, la farmacia del quartiere, parcheggi, strade e ambulatori medici. Sono i punti principali dell’intesa tra Provincia e Comune sull’annosa questione dell’ex liceo scientifico, da anni in stato d’abbandono e al centro delle proteste dei residenti.

L’accordo sarà formalizzato a breve, ma intanto il presidente Antonio Pettinari e il sindaco Tommaso Corvatta hanno anticipato i termini dell’accordo. La Provincia ha accolto le rivendicazioni di Palazzo Sforza, diminuendo la volumetria e, di conseguenza, il possibile incasso per la vendita dell’area. "L’ufficio tecnico — ha spiegato Pettinari — ha fatto una stima dell’area che, teoricamente, vale 3,6 milioni di euro. Noi però siamo disposti a incassarne 2,6: il milione di differenza è la quota con cui la Provincia contribuisce in concreto al restyling del quartiere".

I 3,6 milioni — ha aggiunto il presidente — sono teorici per le incognite dell’attuale congiuntura economica, mentre i 2,6 sono la soglia oltre la quale la Provincia non è disposta a scendere. L’intesa tra Comune e Provincia prevede che l’ex liceo venga demolito, ma al suo posto non sorgeranno degli appartamenti, come previsto dalle precedenti amministrazioni. Corvatta ha salutato l’accordo come "un intervento epocale" che va incontro alle richieste dei residenti.

"Le proposte sono arrivate dai cittadini nel corso di una serie di assemblee. La gente ci aveva chiesto dei servizi e dei miglioramenti alla viabilità: glieli daremo con una zona commerciale a servizio del quartiere, una farmacia, degli ambulatori medici e nuovi parcheggi che aiuteranno il turismo. Rifaremo anche quell’asilo che il quartiere aspetta da trent’anni". Esultano l’assessore provinciale Giorgio Palombini ("Migliorerà l’accesso e l’uscita al quartiere"), quello comunale Francesco Micucci ("Quando gli enti pubblici collaborano, piuttosto che rincorrersi in tribunale come in passato, si creano percorsi positivi") e il consigliere provinciale Marco Diomedi ("Saniamo una situazione difficile"). Nessuno si sbilancia sui tempi dell’operazione. Secondo Micucci, potrebbero servire un paio di mesi per l’avvio del bando.

Giancarlo Falcioni