Civitanova Marche, 17 maggio 2014 - Nel comitato di Fontespina volano gli stracci e all’ultima riunione tenuta dal direttivo in via Saragat è dovuta intervenire una pattuglia della polizia, chiamata dagli stessi componenti del consiglio perché la tensione era arrivata al punto che qualcuno ha pensato bene di avvertire le forze dell’ordine per riportare la calma. Questa è la situazione nel comitato più turbolento tra i sei che lo scorso autunno i civitanovesi hanno eletto direttamente, dando loro il compito di portare a Palazzo Sforza la voce della città.

Ma, Fontespina non riesce ad ingranare, tanti e tali sono i contrasti interni da aver reso necessario un Sos alla polizia per placare gli animi di una serata in cui si doveva discutere dei problemi del direttivo, dell’efficienza del presidente Bruno Giacconi e dell’accusa di immobilismo addossata al consiglio di quartiere, unita al malumore interno per non riuscire a rappresentare gli interessi dei residenti. Tutte questioni aperte da uno dei componenti, Antonio Riccione. L’andazzo paralizza da mesi il comitato che anche al suo insediamento aveva fatto scintille, quando si trattò di eleggere il presidente, e ci fu maretta sul sistema elettorale da adottare, con accuse di ingerenze dei partiti al primo vagito dell’organismo. Davanti a questo scenario l’assessore alla Partecipazione, Francesco Peroni, aveva invitato il comitato di Fontespina a risolvere le beghe interne senza tirare per la giacca il sindaco o gli assessori.

Intervento che ha mandato su tutte le furie Riccione: «Le dichiarazioni di Peroni, che mai fino ad ora si era interessato alle vicende dei comitati, denotano la sua assenza dai comitati di quartiere, sua specifica delega. Quanto a me, sono disponibile, insieme al presidente Giacconi, a ricostruire le migliori condizioni per un buon funzionamento del comitato, e invito Peroni a intervenire direttamente per contribuire a ricostruire un clima di proficua collaborazione nel comitato di Fontespina che, ricordo, è il quartiere più popoloso di Civitanova».

Lorena Cellini