Ancona, 13 giugno 2011 – Il 2010 ha rappresentato per l'economia regionale uno spiraglio di luce dopo il buio della crisi. Il Pil, infatti, è tornato a crescere, facendo segnare un +1,3%. In linea con la tendenza nazionale. Anche il fatturato è in aumento rispetto al 2009 (+10%), ma recuperando solo due terzi rispetto al''anno prima, e rimanendo comunque sotto agli standard pre-crisi.

E' quanto emerge dal rapporto sull'andamento dell'economia marchigiana nel 2010, presentato oggi nella sede di Ancona di Bankitalia, sintesi di una ricerca dall’Istituto compiuta tra 280 imprese della regione con almeno 20 dipendenti.

Secondo il direttore della sede di Ancona, Cosimo Centrone, la ripresa è stata maggiore nei primi sei mesi del 2010, ed ha rallentato successivamente. Ad ogni modo, il quadro non è univoco, in quanto i dati risultano molto positivi per talune imprese e molto negativi per altre. Ad andar bene sono state soprattutto le aziende già radicate nei mercati internazionale, che, nonostante la crisi, hanno puntato sull'innovazione di progetto e di prodotto.

La questione occupazionale permane soprattutto per la fascia di età che va dai 15 ai 34 anni, mentre sta “lentamente rientrando” il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Per quanto riguarda i fattori che bloccano la ripresa marchigiana, Centrone ha sottolineato due aspetti: la “dotazione di infrastrutture non soddisfacente, soprattutto per quel che riguarda l’accessibilità”, evidenziando in particolare il problema dei collegamenti tra A14 e rete interna; e l'incapacità generale del sistema regionale ad adattarsi al sistema globalizzato: “Competere è importante solo se si cambierà passo nel campo dell’innovazione”, elemento “chiave per ricercare guadagni di produttività non più ottenibili come in passato per altre vie”.