Civitanova, 27 luglio 2011 – Sono circa 40mila i giovani marchigiani che non vanno più a scuola o all'università, sono senza impiego e non frequentano corsi formativi (condizione definita dall’acronimo ‘neet’, in inglese ‘not in education, employment or training’). E la maggior parte di questi sono ragazze: il 54%. Lo rende noto la Cgil regionale, che riporta dati di ItaliaLavoro-Istat.

Un fenomeno sociale “drammatico e in crescita”, secondo il sindacato, che a livello nazionale interesserebbe oltre due milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni “sempre più rassegnati e senza prospettive’’; nelle Marche i giovani ‘neet’ rappresentano il 16,5% della popolazione giovanile.

La provincia sotto quest'aspetto più 'gettonata' è quella di Ancona (12.638 giovani), seguita da quelle di Ascoli Piceno e Fermo (11.076), Macerata (8.100) e Pesaro-Urbino (7.860); Per la Cgil, il dato “più sconfortante’’ è che la maggior parte dei neet risulta inattivo, ovvero non ha un lavoro e non lo cerca, “o perché scoraggiato o perché non disponibile a lavorare’’: si tratta del 54,8% dei ‘neet’ marchigiani, percentuale che sale al 66,5% per le ragazze.

Le risposte a questo fenomeno - per il sindacato - vanno costruite nella scuola, nell’università e nel lavoro, “promuovendo per i giovani un’occupazione stabile che valorizzi i percorsi scolastici e formativi’’. Il Paese ‘’non può rinunciare alle sue forze più fresche e vitali, altrimenti si condanna a non avere futuro’’.