Recanati (Macerata), 8 gennaio 2014 – "Ho sbagliato e sono pronto a dimettermi, ma solo dopo Vendola e Boldrini". E' pentito il consigliere regionale di Forza Italia, Enzo Marangoni, finito nelle bufera per aver condiviso su Facebok una vignetta con Benito Mussolini in cui si offendevano il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, e gli immigrati in genere. Sì, è pentito, ma solo di aver "sbagliato la mansione del servitore del Pd che, per la quarta volta, mi avrebbe attaccato a mezzo stampa".

Nessuna marcia indietro, dunque, anche se "il mio orientamento politico è di destra liberale e libertaria, non fascista". "Comunque, - prosegue in una nota Marangoni - se le due signore in questione (Boldrini e Kyenge, ndr) si fossero sentite offese, sono  pronto a porgere personalmente  e direttamente a loro, ma solo a loro,  le mie scuse andando a Roma".

"Inoltre, - attacca - giusto per  accontentare i lustrascarpe del Pd, sono anche prontissimo a dimettermi da consigliere regionale, eletto dal popolo maceratese, come da loro richiesto. Lo farò però il giorno successivo a quello in cui si dimetterà chi ha riso al telefono per le domande dei giornalisti sui tumori a Taranto (il riferimento è al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ndr) oppure chi è indagato per concussione aggravata nell'ambito di una maxi inchiesta giudiziaria per disastro ambientale, cosa davvero singolare per il leader di un partito che si richiama all'ecologia. In alternativa, sono anche pronto a dimettermi da consigliere regionale quando si dimetterà chi si è recata con un volo di Stato in SudAfrica ai funerali di Mandela pur non avendo titolo per recarvisi (in quanto funerali riservati ai soli Capi di Stato e di Governo) con  l'aggravante di farsi accompagnare dal fidanzato e da uno stuolo  di collaboratori (qui la frecciata è proprio per la Boldrini, ndr)".