Civitanova, 12 dicembre 2011 - La comicità intelligente ed acuta di Antonio Albanese e dei suoi personaggi approda venerdì 16 dicembre al Teatro Rossini di Civitanova Marche nell’ambito della stagione curata dal Comune di Civitanova Marche e dall’AMAT con il contributo della Regione Marche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Lo spettacolo – i testi sono di Michele Serra ed Antonio Albanese in collaborazione con Piero Guerrera, Enzo Santin e Giampiero Solari, quest’ultimo anche regista - riunisce alcuni tra i volti creati dall’attore; dall'immigrato che non riesce a inserirsi al Nord all'imprenditore che lavora 16 ore al giorno, dal sommelier serafico nel decantare il vino al candidato politico poco onesto, dal visionario Ottimista “abitante di un mondo perfetto” al tenero Epifanio e i suoi sogni internazionali.

Che cosa hanno in comune i mille volti con i quali Antonio Albanese racconta il presente? L’umanità. La realtà diventa teatro attraverso Epifanio, L’Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego, maschere e insieme prototipi della nostra società, visi conosciuti che si ritrovano nel vicino di casa, nell'amico del cuore, in noi stessi. "Personaggi" appunto che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare, dove la nevrosi, l'alienazione, il soliloquio nei rapporti umani e lo scardinamento affettivo della famiglia, l'ottimismo insensato e il vuoto ideologico contribuiscono a tessere la trama scritta da Michele Serra e Antonio Albanese. In scena uomini del Sud e del Nord, uomini alti e bassi, grassi e magri, ricchi e poveri, ottimisti e qualunquisti. Maschere irriverenti e grottesche specchio di una realtà guardata con occhio attento a carpirne i difetti, le abitudini e i tic. Una galleria di anti-eroi che svelano un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine anche la poesia trova posto. Un recital che racconta, con corrosiva comicità e ritmo serrato, un mondo popolato da personaggi tipici del nostro tempo, dal pensiero contemporaneo interpretato con dirompente fisicità.

E come non condividere l’intimo desiderio che Antonio Albanese confessa nelle note allo spettacolo: “vorrei che dopo un mio spettacolo tutti si sentissero un po' meno soli, un po' più allegri, un po' più forti, vorrei abbracciarli tutti. La risata è un abbraccio, un bisogno che ci sarà sempre.”