Martedì 16 Aprile 2024

I medici chiedono al marito di staccare la spina, lei sente tutto e si sveglia: "Sono viva"

L'incredibile storia di Jenny Bone

Rianimazione (Olycom)

Rianimazione (Olycom)

1 aprile 2015 – Sentiva tutto. Quando le infermiere la muovevano, la lavavano. “Alzati, gira, ecco ora sdraiati”. Non rispondeva ai comandi, nessuna reazione: Jenny Bone, una 40enne di Leighton Buzzard (nord di Londra), era in coma indotto da dieci giorni. Morte cerebrale, la sentenza dei medici secondo il Mirror.

Una mattina suo marito è con lei in rianimazione, di fianco a lui c'è il medico che la sta seguendo. “Quali sono le volontà di sua moglie? Preferirebbe restare tutta la vita attaccata a un ventilatore o staccare la spina?”, chiede il dottore. Il confine tra eutanasia e accanimento terapeutico, a volte, è molto sottile. Lei, immobile a letto, ascolta, come al solito. "Sono viva", vorrebbe gridare. Ma non ci riesce. Sa di avere parlato dell'argomento con John e ricorda bene quello che gli ha detto: piuttosto che rimanere un vegetale, preferisco morire. Il marito è a un bivio: i desideri della moglie sono importanti, certo, ma ora tocca a lui. E una decisione del genere non se la sente di prenderla. Non ancora, almeno. Così sceglie di dare altro tempo a Jenny. Fa di testa sua. E le salva la vita. Jenny dopo poco riapre gli occhi: è viva. Quindi inizia un lungo percorso di riabilitazione che la porta, ora, a condurre una vita quasi normale.

LA STORIA  - Jenny Bone lavorava come ispettrice in un ufficio governativo. Un giorno sente come degli aghi nelle gambe, c'è qualcosa che non va. Decide di andare lo stesso a lavorare, ma il fastidio aumenta finché, a un certo punto, gli arti le cedono e cade a terra. Preoccupata, lascia l'ufficio, sale sul treno e raggiunge il suo medico di base. Una visita veloce e via, subito al pronto soccorso con una lettera da consegnare a chi la prenderà in cura. Dentro c'è scritta la diagnosi del medico di base: sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia che colpisce il sistema nervoso periferico. Si manifesta con la paralisi degli arti, toglie progressivamente il controllo dei muscoli al cervello. Parte dalle gambe e può causare complicazioni potenzialmente letali. In ospedale inizialmente escludono questa teoria, per i dottori il problema è al torace.

Poche ore e Jenny smette di respirare. Arresto cardiaco: i medici provano a rianimarla e ci riescono, grazie anche a una tracheotomia d'urgenza. Il cervello è però rimasto senza ossigeno, non si sa per quanto. Jenny è in coma, i medici non possono quantificare eventuali danni permanenti. E' a quel punto che chiedono a John se vuole staccare la spina. La sua risposta vale una vita.

EPILOGO - La famiglia Bone ha fatto causa all'ospedale, allegando nell'atto la lettera in cui il medico di base diagnosticava la sindrome di  Guillain-Barré a Jenny. Lei ora sta bene, è tornata a lavorare a tempo pieno. Recentemente, con l'aiuto di un bastone, è riuscita a concludere una marcia di beneficenza di 5 chilometri.