Figlio mio c’è sempre una causa per cui spendersi

Bologna, 6 luglio 2015 - L’Università della mia generazione è senza sogni. Senza rivolta e senza protesta, nonostante il futuro appaia a noi molto più gramo di quanto apparisse a voi. Siamo stati piccoli adulti, non grandi ragazzi. Voi eravate i figli del boom, potevate permettervi di spaccar tutto. Noi siamo i figli della crisi, stiamo zitti e in riga sperando di non essere tagliati. Luca Gagliardi

risponde Massimo Gagliardi, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Figlio mio carissimo,

noi protestavamo perché dovevamo liberarci di ipocrisie borghesi e bigottismi cattolici. Avevamo il servizio militare e l’aborto clandestino, i manicomi e le Brigate Rosse. Ora che tutto ciò è stato superato, le sfide sono altre e ben più alte: quella ambientale, il contrasto tra civiltà, l’integrazione degli immigrati nell’Occidente, lo sfruttamento monopolista delle risorse nel Sud del mondo; la lotta per conquista dell’acqua; lo sfruttamento intensivo dei mari; sfamare una popolazione mondiale in continua crescita; contenere l’economia che sta uccidendo la politica. Ecco, forse la vera sfida è questa: ridare una nuova mission alla politica. Sono problemi globali per una generazione che abita il mondo. Come vedi, c’è sempre una causa per cui spendersi.

massimo.gagliardi@ilcarlino.net