Mercoledì 24 Aprile 2024

Comunione ai divorziati risposati, fronte anti Papa

Scontro in vista del Sinodo. Il cardinale Kasper, capofila del sì, bacchetta i conservatori

Papa Francesco (Olycom)

Papa Francesco (Olycom)

Roma, 19 settembre 2014 - È ormai scontro aperto tra i cardinali sullo spinoso tema della comunione ai divorziati risposati. Il dibattito si è arroventato in vista dello Sinodo straordinario dei vescovi convocato da Francesco sulla pastorale familiare dal 5 al 19 ottobre. E le parole di ieri del cardinale Kasper, un capofila del fronte dei sì ai sacramenti (ma dopo un percorso di penitenza) lodato dal Papa dopo una sua relazione in merito davanti a tutti i porporati riuniti nell’ultimo concistoro di febbraio, testimoniano di come si sia alzato e siano ormai venuto allo scoperto i contrasti che finora covavano sotto la cenere. «Alcuni al prossimo Sinodo vogliono una guerra teologica. La dottrina della Chiesa è aperta, loro vogliono una verità cristallizzata. Il bersaglio delle polemiche non sono io ma il Papa», ha detto Kasper, interprete secondo Francesco di una «teologia in ginocchio». Il riferimento di Kasper è all’iniziativa di quello che è già stato ribattezzato come il fronte del dissenso verso Bergoglio, capitanato dal cardinale Gerhard Mueller, ‘custode’ dell’ortodossia cattolica in quanto prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, e composto dall’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra (tra gli estensori del documento centrale in materia di morale sessuale di Giovanni Paolo II, la Familiaris Consortio), l’americano Burke, l’altro tedesco Brandmuller e l’italiano De Paolis. Nel volume i porporati sostengono che dare i sacramenti ai divorziati risposati è contrario alla dottrina e comprometterebbe il principio dell’indissolubilità del vincolo matrimoniale. Una posizione che appare come un tentativo di sbarrare la strada a ogni possibile sviluppo in senso aperturista. Mai del resto un prefetto dell’ex Sant’Uffizio era intervenuto così a gamba tesa su un tema di confronto posto da un Pontefice. E intanto Francesco, pur non entrando nella querelle, in un discorso dal valore programmatico, ha ammonito ieri i vescovi a non chiudersi nel ruolo di «guardiani» di un «fortino assediato» e a «non sprecare energie per contrapporsi e scontrarsi». Ma da questo orecchio i cardinali sembrano non sentirci. «Sono rimasto molto sorpreso dal titolo ‘Permanere nella verità’ — ha detto Kasper — perché è quello che vogliamo tutti» ed è «un compito di tutti i teologi, non di alcuni cardinali». In Vaticano c’è chi tenta di gettare acqua sul fuoco avvertendo che il Sinodo non sarà decisivo, in attesa di quello ordinario del 2015 che discuterà sullo stesso tema. Sarà piuttosto «un momento per fissare i posizionamenti». In effetti a guardare la lunga lista di partecipanti afferenti ai due versanti contrapposti sul nodo dell’accesso ai sacramenti appare evidente come il Papa voglia un confronto che non tenga esclusa nessuna anima della Chiesa e sicuramente non indirizzato a priori. Ieri ha detto la sua anche l’arcivescovo di Milano, Scola, contrario all’eucaristia agli uniti in seconde nozze, auspicando però uno snellimento dei processi di nullità matrimoniale.