Cottarelli: "Continuo". Delrio: "Vicenda personale". Il premier: "Spending anche senza di lui"

Dopo un intervento sul suo blog, Cottarelli è stato preso di mira da Brunetta che ha interpretato le parole del commissario alla spending review come un attacco al governo

Carlo Cottarelli (ImagoE)

Carlo Cottarelli (ImagoE)

Roma, 31 luglio 2014 - "Il lavoro continua, non ho niente da segnalare". Poche parole da parte di Carlo Cottarelli, dopo la bufera di ieri. Il commissario alla spending review  ha risposto così alle indiscrezioni circolate sulla stampa che lo danno pronto a lasciare il suo incarico ed è rientrato nel suo ufficio di via XX Settembre. Ieri sera in suo intervento sul blog personale, a tema spending review, ha fatto esplodere la polemica tra governo e Forza Italia. "Se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa - ha scritto Cottarelli -, il risparmio non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione su lavoro". L'azzurro Brunetta, incaricato di 'fare le pulci' alla politica economica del governo Renzi, interpreta le parole del commissario come una critica nei confronti dell'esecutivo. E il clima si fa incandescente.

PADOAN - Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan dribbla la questione delle presunte dimissioni di Cottarelli e delle critiche ai criteri di spesa mosse ieri dal commissario. "Non c'entra con questo evento - dice durante la conferenza stampa con l'omologo francese Michel Satin - Lo dico anche per rispetto a lui. Non mi pare la sede per rispondere".

DELRIO - "Continuerà come prima, non c'è alcun caso Cottarelli", dice invece il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, arrivando a largo del Nazareno per partecipare alla direzione del Pd. E spiega: "Continueremo la spending review senza nessun problema, è un impegno del governo e non dipende dalle persone che la conducono. Dietro alla questione di Cottarelli ci sono vicende di vario tipo, anche personali. Non c'è nessun caso". Poi aggiunge: "La finanziaria si farà a ottobre, Cottarelli ha ragione quando dice che la va fata a ottobre. La spending review va avanti, i miliardi che abbiamo deciso di tagliare li taglieremo".

RENZI - "Io non so quel che farà Cottarelli, lo rispetto, lo stimo e farà quel che crede. La revisione della spesa la faremo anche senza Cottarelli". Così il premier Matteo Renzi, alla direzione del Pd. Con i 16 miliardi di risparmi previsti dalla spending review, confermati anche se Carlo Cottarelli dovesse lasciare, il rapporto deficit/Pil arriverebbe "al 2,3%". Dunque "i numeri non sono un problema". E ironizzando: "Poi Fassina mi spara...". Comunque, ha ribadito, "si può discutere se sia giusto scendere fino a quella cifra e lo vedremo", ma "i numeri in questo momento non sono un problema".