Bologna, 8 novembre 2010 - Sono stati assolti dall’accusa di sfruttamento della prostituzione e condannati per il solo favoreggiamento, eppure sono pene molto severe (a parere dell’accusa) quelle decise dal gup di Bologna Andrea Santucci per i gestori di tre siti web per prostitute ed escort sotto le Due torri.

Sono tra i 17 siti sequestrati dall’autorita’ giudiziaria nel corso dell’indagine del pm Marco Mescolini denominata “Escort in rete”. Le ragazze, scopri’ l’indagine, pagavano per pubblicare foto e annunci sui siti (piu’ il banner era vistoso e piu’ saliva la cifra), che secondo gli inquirenti fruttavano tra i 22 e i 25 mila euro al mese. Le pene piu’ alte sono quelle per Leonardo Landini, 30 anni,  e per Andrea Merli, 56 anni.


Il giudice li ha condannati entrambi a due anni in rito abbreviato (dunque con lo sconto di un terzo di pena); condannato invece a un anno Roberto Romagnoli, 43enne poliziotto civile in servizio all’ufficio tecnico della Questura di Bologna: secondo l’accusa si occupava degli aspetti informatici del sito di Landini (ma spesso al telefono presentava bruscamente il conto alle ragazze), il portale in cui i clienti potevano consultare una mappa della citta’ per trovare la prostituta piu’ vicina.


Ha invece patteggiato un anno e mezzo Cesare Romano, 36enne che gestiva i rapporti con le prostitute e anche gli appartamenti in cui avvenivano gli incontri. Altri due imputati hanno invece scelto di affrontare il processo: sono Ettore Lupidi, 53enne e l’uomo che faceva da assistente tecnico a Merli nella gestione del sito. Per loro il processo iniziera’ il 13 aprile. Il 7 ottobre 2009 finirono ai domiciliari Romagnoli, Landini, Lupidi e Romano.