Bologna, 8 marzo 2012 - "Cosa pensi delle donne che festeggiano l'8 marzo andando a vedere gli strip-tease maschili?": la domanda di una collega under 30 mi spiazza. Ma la risposta non è difficile: mi mettono tristezza, come ogni anno mi mette tristezza "festeggiare" l'8 marzo per forza con una pizza rigorosamente fra sole donne o una mimosa.

Soprattutto, mi mette tristezza vedere sempre la solita scena: oggi siamo protagoniste, alla ribalta di giornali, web e tv con tante storie, dai 18 ai 100 anni. Domani sarà come ieri: torneremo in ombra.
 

Gli altri 364 giorni dell'anno sono fatti così. A parità di ruolo, in media guadagniamo meno degli uomini. Lavoriamo il doppio, perché alla fine è bassa la percentuale di compagni-modello che si sobbarcano alla pari il tourdeforce casa-spesa-figli da gestire. A proposito di percentuali: fra i disoccupati ci sono più donne che uomini, e molti più uomini nei posti di potere, dai consigli di amministrazione in giù. Questo elenco potrebbe continuare a lungo, ma è noioso e soprattutto è sempre uguale, anno dopo anno.
 

Quindi che facciamo? Aboliamo la Festa della donna, tanto non cambia mai niente? O ci tenitamo la mimosa vicino al pc, finché non si sbriciola?


Tengo la mimosa (e la retorica), e non esco a mangiar la pizza con spogliarello incluso. Per me oggi è un giorno come tutti gli altri, ma tengo la mimosa pensando a migliaia di altre donne che hanno solo questa giornata per sentirsi 'alla pari', anzi in vantaggio sugli uomini. Che solo oggi hanno qualcuno che regala loro un fiore. E che solo questa sera riescono a convincere il marito a restare a casa coi figli. Divertitevi, guardando quei machi muscolosi e palestrati in perizoma. 

 

di Franca Ferri

su twitter: @francaferriRdC