Bologna, 27 marzo 2012 - LA REGIONE Emilia Romagna mette in campo una squadra di direttori generali e dirigenti da Champions League. Tutti bravissimi, tanto che il 90 per cento di essi merita ogni anno il superpremio di produzione che può arrivare fino a 30mila euro. Avete capito bene, proprio 30mila euro.

Possibile che i manager della Regione siano tutti così bravi? Pare proprio di sì poichè solo 17 su 168 non hanno raggiunto l’obiettivo (calcolato con parametri diversi) e chi lo ha agguantato ha meritato un benefit di fascia alta. Questo scenario, cifra più cifra meno, si ripete ogni anno. Intendiamoci: non è sbagliato introdurre un aspetto meritocratico nel lavoro dei manager pubblici. Ma anche al cittadino più disattento sorge il dubbio che il premio in questo caso sia poco selettivo: quasi una integrazione dello stipendio che arriva con un meccanismo formalmente corretto ma forse molto flessibile. Sarebbe interessante sapere come la pensano i 17 che mediamente non riescono ad intascare il benefit di fine anno.

Sul podio di un gara di solito salgono in pochi, altrimenti se vincono tutti diventa una passeggiata collettiva. Un premio per dirigenti pubblici dovrebbe essere legato ad un meccanismo molto severo e affinchè sia stimolante dovrebbe essere riservato a pochi. Se vincono quasi tutti, suggerisce il buonsenso, è un’altra cosa.

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