Fano (Pesaro Urbino), 18 aprile 2012 – Due giorni fa il suicidio del 62enne Roberto Piccinetti. Ieri sera a Fano ha tentato di uccidersi un altro imprenditore. Il motivo? Sempre lo stesso: difficoltà economiche.

E' stata la moglie (40 anni) del titolare di una ditta metalmeccanica (44 anni) a presentarsi al commissariato per denunciare il pericolo. La coppia ha due figli in età scolare. Il marito le aveva mandato un sms con il quale esprimeva la volontà di farla finita per la crisi in cui versava la sua azienda.

Immediatamente sono scattate le ricerche, in collaborazione con i carabinieri. Proprio i militari hanno rintracciato intorno alle 22 l'auto dell'uomo, parcheggiata davanti ad un casolare abbandonato nelle campagne tra Bellocchi e Falcineto.

Giusto in tempo. L’imprenditore stava lasciando un biglietto d’addio nell’auto. Visti i fari della pattuglia, l’uomo si è precipitato in casa con l’intenzione di spararsi con un fucile da caccia; ma i militari hanno fatto irruzione nell’abitazione. Aveva legato il fucile all’ inferriata di una finestra con una cordicella, che poi avrebbe tirato per far scattare il grilletto e far fuoco puntandosi l’arma al petto.

Era in stato confusionale, non c'era modo di ragionare con lui. Quindi, gli uomini dell'Arma gli sono saltati addosso. Disarmandolo. Poi, il ricovero in ospedale, dove il 44enne è stato sedato e tenuto in osservazione.

Lo ha salvato il fiuto dei carabinieri, i quali, conoscendo la sua passione per la caccia e il tiro a piattello, si 'sono buttati' subito nella zona che avrebbe potuto frequentare.

Solo l’altro ieri sempre i carabinieri hanno scongiurato il suicidio di un camionista romeno residente a Corridonia (Macerata) rimasto senza lavoro. L’uomo, un cinquantenne, si era impiccato ed è stato salvato in extremis grazie alle manovre di rianimazione messe in atto dagli stessi militari.