Bologna, 15 settembre 2013 - Ho 20 anni, 100 e lode alla maturità e un primo anno di Biotecnologie. Ho affrontato il test a Medicina, all’uscita la notizia dei bonus annullati. Perché? Il mio paese per l’ennesima volta mi ostacola. E il ministro: «Gli studenti imparino a studiare». E mi fa imbestialire. Voglio essere figlio di un paese che mi rispetti, che mi dia lavoro, che mi protegga.
Francesco Gagliani

Risponde Massimo Gagliardi vice direttore de 'il Resto del Carlino'

Caro Francesco, non sai quanto mi ferisca la tua lettera. Al di là dei bonus (l’ennesima beffa per chi fa il suo dovere, un po’ come aumentare le tasse a chi già le paga) quello che prevale è un senso di scoramento profondo. Lo stesso che aveva la mia generazione alla fine degli anni Settanta. Anche allora non c’era lavoro. Poi le cose sono migliorate. Adesso non c’è più il terrorismo ma la situazione occupazionale è peggiore. Nella produttiva Emilia Romagna in cinque anni i disoccupati sono aumentati del 133 per cento. È vero però che il mercato del lavoro è molto diverso. Oggi non si ragiona più d’Italia ma almeno d’Europa. Lavorare a Dublino piuttosto che a Londra o Berlino sta diventando normale e si guadagna meglio: la strada è già tracciata.
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