Bologna - Quali sono le parti comuni su cui si applicano le disposizioni della nuova legge sul condominio? Il primo è il suolo dove sorge l’edificio, ossia le fondamenta — le strutture su cui poggia l’intera struttura sovrastante — e la superficie dove poggia il pianterreno (ma non il pianterreno stesso). Seguono poi i pilastri e le travi portanti e il tetto.
 

Nell’accezione di parte comune rientrano anche il lastrico solare, ossia la superficie piana nella parte superiore dell’edificio condominiale e che svolge la funzione di copertura e di protezione dell’edificio stesso, e le facciate dell’edificio stesso, composte dai muri perimetrali. Rimanendo nella parte esterna di un condominio, dentro la categoria sono compresi pure i cortili — l’area esterna compresa tra i corpi di fabbrica di un edificio o più edifici, destinata a dare aria e luce agli ambienti circostanti e a consentire il passaggio per accedere agli appartamenti — i portici e le aree per il parcheggio condominiale.
 

Dentro l’edificio, invece, sono considerate parti comuni le scale, pozzi e cisterne, l’ascensore, gli impianti centralizzati (di riscaldamento, elettricità) fino al punto di diramazione ai locali di proprietà e quelli idrici e fognari.

Infine, sono compresi nella categoria anche i vestiboli, intesi come spazi posti tra il portone d’ingresso e l’interno del palazzo, e gli anditi, ovvero quello spazio destinato al passaggio per accedere agli appartamenti e alle parti comuni e nel quale rientrano anche pianerottoli e ballatoi.

 

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