Tampone badanti, il protocollo Emilia Romagna. Quarantena e test

Tutte le regole per le assistenti e le famiglie presso cui vivino. E, in caso d’isolamento in hotel, il costo sarà a carico delle istituzioni

Stefano Bonaccini ha imposto il tampone obbligatorio alle badanti

Stefano Bonaccini ha imposto il tampone obbligatorio alle badanti

Bologna, 12 agosto 2020 - Controlli troppo soft e tante badanti in arrivo dai Paesi dell’Est, dove i contagi aumentano pericolasamente. Vista la situazione, la Regione ha deciso d’intervenire. E, come invocato da più parti, il cosiddetto protocollo delle badanti oggi sarà realtà con tutte le misure su tamponi, quarantena e alloggio (a carico delle istituzioni in caso non fosse possibile sistemarsi a casa del datore di lavoro). Le nuove regole per queste lavoratrici in arrivo dall’estero saranno contenute nell’ordinanza che rende il tampone obbligatorio per chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta

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Il protocollo è stato condiviso con i sindacati che hanno insistito per modificare alcune parti contenute nella bozza dei giorni scorsi. Ieri la versione definitiva che oggi verrà firmata dal governatore Stefano Bonaccini, ma che abbiamo avuto modo di visionare. Nel primo primo punto del documento viene indicato l’obbligo di autodichiararsi, ai fini dell’autoisolamento di 14 giorni, al dipartimento di Sanità pubblica competente per territorio. Il modulo – definito «patto di corresponsabilità tra assistente famigliare e datore di lavoro» – potrà anche essere caricato attraverso un link regionale e firmato da badante e datore di lavoro. Toccherà poi all’Ausl organizzare l’esecuzione dei tamponi.

A Bologna, ad esempio, ci sarà un presidio sanitario all’autostazione delle corriere di piazza XX Settembre, dove a breve sarà allestito un gazebo per fare i test. Ieri, sono stati fatti dieci tamponi di prova per calcolare i tempi. All’aeroporto Marconi, invece, stanno lavorando Ausl e Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) per gestire al meglio la situazione ed entro Ferragosto dovrebbe essere definito come verranno effettuati i test a badanti e a chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta.

A questo punto parte il percorso di controllo: ricevuta la comunicazione, l’Ausl contatterà l’assistente famigliare e pianificherà l’esecuzione del primo tampone all’arrivo e del secondo tampone al 7°-10° giorno o entro la fine del periodo di isolamento. Verranno, poi verificate le modalità d’ingresso in Italia (trasporto aereo, ferroviario, marittimo, stradale) e l’idoneità dell’alloggio dell’assistente famigliare ai fini di un adeguato isolamento. Tema, quest’ultimo, che è stato motivo di discussione con i sindacati che, alla fine, hanno ottenuto che la permanenza in hotel o strutture alternative sarà a carico "delle competenti istituzioni". La quarantena nella casa del datore di lavoro, spesso una persona anziana, potrà verificarsi solo se la badante avrà la possibilità di alloggiare in una stanza a uso esclusivo con servizio igienico dedicato

Se l’esito del tampone è negativo, il paziente continua l’autoisolamento fino all’esecuzione del secondo tampone. Finirà poi i 14 giorni d’isolamento e attenderà l’ok del Dipartimento di sanità pubblica per poter rientrare al lavoro. In caso, invece, di esito positivo del primo o del secondo tampone, l’interessato continuerà l’autoisolamento in luogo diverso dall’abitazione della persona che assiste per un periodo di ulteriori 14 giorni dall’ultimo tampone positivo eseguito, fino ad avvenuta negativizzazione testata con due tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore.

"Un buon risultato. Così com’è stato fatto per la logistica e la lavorazione delle carni, era necessario un intervento per dare massime garanzie a queste lavoratrici e alle famiglie dove sono impiegate», spiega Paolo Palmarini, segretario generale Uil-Fpl Emilia-Romagna. L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, conferma la bontà della misura: "La situazione è sotto controllo, ma bisogna assolutamente arginare nuovi casi: è una questione di salute pubblica".