Bollettino Coronavirus Emilia Romagna 16 maggio, il tasso è sceso allo 0,2%

Sono 72 i nuovi contagi in regione, 17 le vittime, la mappa per provincia. "Tamponi a tutti i ricoverati in ospedali e tutti i dimessi"

Bollettino Coronavirus 16 maggio, Donini fornisce i dati aggiornati (Imagoeconomica)

Bollettino Coronavirus 16 maggio, Donini fornisce i dati aggiornati (Imagoeconomica)

Bologna, 16 maggio 2020 – Un rigraziamento e un saluto per l'ex commissario ad acta Sergio Venturi: così inizia la diretta del'assessore alla Salute della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini: sono 72 i nuovi positivi di oggi. "Il tasso epidemiologico si attesta allo 0,2% in questi ultimi giorni e nonostante l'alto numero dei tamponi eseguiti", spiega Donini. Ma i nuovi decessi tornano a salire: sono 17 le persone che hanno perso la vita in un giorno. Ma sono 204 i guariti in un giorno: sono 17.370 persone guarite. Non  solo:l'85% dei malati non è ricoverata in ospedale.

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Donini ha ringraziato i cittadini che, con la loro responsabilità, sono riusciti a fermare l'avanzata del virus in regione. L'assessore ha illustrato le statistiche aggiornate sull'epidemia che evidenziano come, nelle ultime settimane, i numeri sono sempre in calo. "Secondo i criteri governativi, dunque, la nostra regione è a basso rischio - spiega Donini, che però avvisa - Ma questo non significa che il virus sia sconfitto. Anzi, innalzeremo la guardia per andare a caccia dei positivi, anche asintomatici. Entro fine maggio arriveranno le macchine per arrivare a 10mila tamponi al giorno".

Le vittime

Purtroppo, si registrano 17 nuovi decessi: 5 uomini e 12 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.960. I nuovi decessi riguardano 2 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 4 in quella di Reggio Emilia, nessuno in quella di Modena, 6 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), nessuno in quella di Ravenna e a Forlì-Cesena, 1 a Ferrara, 2 in quella di Rimini. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

I contagiati

Sono in totale 4.417 i malati a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.379 a Parma (26 in più), 4.888 a Reggio Emilia (9 in più), 3.857 a Modena (8 in più), 4.478 a Bologna (15 in più), 390 le positività registrate a Imola (nessun nuovo caso), 980 a Ferrara (2 in più). In Romagna sono complessivamente 4.793 (7 in più), di cui 1.007 a Ravenna (2in più), 936 a Forlì (nessun nuovo caso), 758 a Cesena (nessun nuovo caso), 2.092 a Rimini (5 in più).

Gli ospedali

Bologna con 15 casi risente del focolaio nell'ospedale di Budrio dove ci sono stati infettati 26 pazienti, 16 operatori e 5 visitatori. "Stiamo eseguendo una screening mirato, quindi questo numero non deve allarmare: non esiste nessun cluster". Per evitare che si verifichino ancora questi casi, Donini pensa di "sottoporre a tampone tutti i pazienti che entrano in ospedale. Chiederò anche massima vigilanza su pazienti che possono togliersi la mascherina con gesti non controllabili con l'effettuazione del tampone. Tampone anche prima di ogni dimissione per evitare che si creino pericoli in famiglia o in ambito lavorativo".

Per i parenti visitatori "chiederemo massima collaborazione perché vengano rispettate tutte le regoile: mascherine, guanti, gel disinfettanti per le mani, non avvicinarsi troppo ai pazienti".

Fase 2

Da lunedì riaprono i negozi, le spiagge ("anche se gli stabilimenti riaprianno probabilmente una settimana dopo, il 25"). "Raccomandiamo prudenza e rispetto delle regole che tutte queste categoria hanno acettato. Noi terremo alta la guardia, riconrerremo il virus casa per casa. Non ci spaventa trovare nuovi positivi se riusciamo a fermarli prima che infettino altre persone: servirà un'azione sul territorio molto incisiva", spiega Donini. La Regione ha a disposizione un centinaio di Usca, le unità operative che vanno a casa dei malati segnalati dai medici di base e somministrano le prime cure farmacologiche.

Terapie intensive

I numeri diffusi dall'assessore, raccontano che all'inizio della pandemia, in Emilia Romagna, c'erano 450 posti di terapia intensiva. "Nel picco massimo abbiamo avuto 573 ricoverati in questi reparti, ma non abbiamo mai collasso, anche se abbiamo avuto un grado di saturazione molto importante. Staimo lavorando per essere la prima regione italiana ad avere un numero ottimale: 650 letti. Lo faremo dal primo giurno".

Bonaccini

Per quanto riguarda l'emergenza economica, da lunedì 18 maggio, le attività commerciali, i negozi al dettaglio, parrucchieri ed estetisti, centri sportivi, bar e ristoranti e stabilimenti balneari potranno riaprire. Le regole, agognate, c’erano già: sono quella emanate nei giorni scorsi da viale Aldo Moro, meno restrittive delle imposizioni Inail, che prevedono una distanza più permissiva tra le persone (e non tra i tavoli dei ristoranti, ad esempio) o una metratura più ampia per quanto riguarda lo spazio occupato da ombrelloni e lettini in spiaggia.

“Il Presidente del Consiglio ha espresso un primo orientamento positivo sulla proposta avanzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che coniuga responsabilità, sicurezza, flessibilità e autonomia – dichiara Bonaccini –. È un documento che verrà richiamato o recepito negli stessi provvedimenti che il governo si appresta a varare, riconoscendone la coerenza con i criteri fissati dall’Istituto superiore di sanità e da Inail”. Il modello emiliano romagnolo è stato ripreso e rielaborato da tutti gli enti regionali, sulla base delle specifiche necessità, arrivando a un protocollo condiviso a livello generale finito sul tavolo del governo. Il tanto atteso via libera sulla possibilità di legiferare in autonomia per quanto riguarda le misure di sicurezza, dopo una giornata estenuante fatta di continui confronti e Consigli dei ministri stoppati e poi ripresi, è arrivato.

Le Regioni dovranno farlo in linea con le direttive nazionali, ma avranno libertà di manovra: lo Stato interverrà se e quando la curva epidemiologica evidenzierà una risalita e un rimbalzo dei contagi. “Un contributo – conclude Bonaccini – che testimonia il grande senso di responsabilità e il pragmatismo con cui le Regioni hanno impostato il confronto a livello nazionale, consentendo ora la riapertura sicura di tante attività sospese”.