Coronavirus Emilia Romagna 4 maggio, 24 morti e 159 casi. "Minimo assoluto"

La Fase 2 comincia con dati positivi: i numeri provincia per provincia. Venturi: "I migliori del periodo di discesa". Distribuiti 4 milioni di mascherine, ne arriveranno altrettanti

Coronavirus, anche in Emilia Romagna è iniziata la Fase 2 (Foto Castellani)

Coronavirus, anche in Emilia Romagna è iniziata la Fase 2 (Foto Castellani)

Bologna, 4 maggio 2020 - La Fase 1, in Emilia Romagna, si chiude con uno dei bilanci migliori (se non il migliore) dall’inizio della crisi del Coronavirus. Oggi si apre la Fase 2, ma non cambia il copione: è il commissario ad acta Sergio Venturi a comunicare il bollettino ufficiale. E i dati sono ancora più positivi di ieri. I nuovi casi, infatti, sono appena 159 in tutta la regione.

Qui l'aggiornamento del 5 maggio

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"E' il minimo assoluto nella fase di discesa", esulta Venturi prima di dare l'aggiornamento quotidiano dei decessi, che oggi sono 24. "Sono 'solo' due i decessi fra i ricoverati nelle rsa - spiega Venturi -, un dato molto basso perché, normalmente, ammontano a un quinto, un quarto, del totale. Speriamo di avere spento tutti i focolai nelle case protette".

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In Emilia Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.175 casi di positività. I test effettuati hanno raggiunto quota 200.427 (+3.352).

Le nuove guarigioni oggi sono 196 (13.525 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -61, passando dai 9.045 registrati ieri ai 8.984 odierni. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 4.541, fra i più alti nel Paese.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 6.076, -55 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 199,  un numero di poco superiore a quello di ieri (+2). Diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (- 29).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 13.525 (+196): 3.135 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 10.390 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

La mappa del contagio

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.251 a Piacenza (37 in più rispetto a ieri), 3.227 a Parma (23 in più), 4.778 a Reggio Emilia (13 in più), 3.747 a Modena (10 in più), 4.204 a Bologna (40 in più), 386 le positività registrate a Imola (come ieri), 938 a Ferrara (4 in più). In Romagna sono complessivamente 4.644 (32 in più), di cui 986 a Ravenna (nessuna variazione rispetto a ieri), 910 a Forlì (6 in più), 712 a Cesena (17 in più), 2.036 a Rimini (9 in più).

I decessi

Purtroppo, si registrano 24 nuovi decessi: 12 uomini e 12 donne. Complessivamente, in Emilia Romagna sono arrivati a 3.666.

I nuovi decessi riguardano 7 residenti nella provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 3 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 4 a Ferrara, 1 a Ravenna, 1 in quella di Forlì-Cesena (nel territorio cesenate), 1 nel Riminese. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

“Se torniamo indietro andiamo a fondo”

E' iniziata la fase 2 e due sono le parole d'ordine per le prossime settimane. "Responsabilità rispetto. Sono le due virtù che ci dovranno consentire di non tornare indietro. Perché tornare indietro non è possibile, non possiamo ribloccare tutto. O il Paese andrebbe a fondo". A lanciare l'avvertimento è Sergio Venturi durante la diretta Facebook di questo pomeriggio. "Non c'è bisogno di fare del terrorismo - afferma Venturi - basta motivare le persone". Ora, ammonisce, "l'epidemia è nelle nostre mani. Dobbiamo essere responsabili e fare in modo che le nostre azioni non comportino una ripresa dei casi, che ci metterebbe in ginocchio".

Quindi, insiste il commissario, "abbiamo bisogno della responsabilità di ognuno, adesso che è determinante, per non ricadere in lutti e in conseguenze devastanti di carattere economico per tutti. Dobbiamo fare tutti in modo che questa fase continui". Avere responsabilità, sottolinea Venturi, significa anche avere "rispetto per il lavoro delle persone che lavorano negli ospedali e nelle case protette, che ci hanno consentito di arrivare alla riapertura di oggi, e per tutti i cittadini che in questi due mesi hanno conseguito la possibilità di riprendere le attività coi loro comportamenti virtuosi". Del resto, rimarca il commissario, "oggi siamo in una condizione nemmeno paragonabile a quella di marzo e aprile, una situazione largamente migliore".

La Regione frena sulla plasma terapia

“L'utilizzo routinario del plasma in pazienti affetti da nuovo Coronavirus dovrebbe avere una rigorosa fase sperimentale ed un più lungo follow up prima di essere considerato una terapia di riferimento”. Così Pierluigi Viale, componente dell'Unità di crisi Covid-19 per l'Emilia-Romagna e direttore dell'unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Sant'Orsola di Bologna. Quella del plasma, spiega Viale, è una risorsa “che si basa sul principio della trasmissione passiva degli anticorpi come strumento terapeutico nei confronti di malattie da infezione. Era già stata sperimentata durante le due precedenti epidemie da Coronavirus (Sars e Mers), per cui alcuni gruppi di lavoro l'hanno messa in atto anche nei confronti di Covid-19”.

Tuttavia oltre alla letteratura scarsa in materia, per l'infettivologo ci sono anche altre “perplessità di fondo”. “Innanzitutto - dice Viale - il fatto che non si sappia se gli anticorpi presenti nel siero dei pazienti guariti siano protettivi e per quanto perdurino”. Poi “appare azzardato somministrare passivamente anticorpi a un paziente - specie in una fase di malattia in cui sia possibile utilizzare risorse alternative - fino a quando non sarà chiarito il rischio che Covid-19 possa sfruttare il meccanismo attraverso cui gli anticorpi fungono da vettore di infezione da altro sierotipo virale piuttosto che da fattore protettivo; parliamo di ciò che scientificamente viene denominato 'antibody-dependent enhancement'. Un'ulteriore perplessità - conclude – giunge dall'ipotesi che la somministrazione di plasma contenete anticorpi di un'altra persona possa innescare patologie immuno-mediate”.

Ducati lancia #raceagainstCovid

Una raccolta fondi ribattezzata #raceagainstCovid, in favore del Policlinico di Sant'Orsola di Bologna. Ad organizzarla è la Ducati che ha chiamato a raccolta dipendenti della sede di Bologna e di tutte le filiali nel mondo, concessionari, fornitori, partner, piloti e appassionati. L'obiettivo è quello di raccogliere, entro giugno 2020, i fondi necessari per finanziare strumentazione, ricerca e personale del Policlinico di Sant'Orsola di Bologna dedicati alla cura esclusiva dei pazienti in convalescenza post Covid-19.

“Di fronte a una tragedia come quella causata dal virus Covid19 - osserva Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati - si può rimanere immobili, paralizzati dal terrore, o reagire in modo rapido, preciso e coordinato. Aiutare il sistema sanitario in ogni modo possibile è un dovere di ogni singolo cittadino e anche delle imprese che sono parte fondante del tessuto sociale”.

Ad aprire la raccolta sono stati i membri del board della Ducati, seguiti poi da tanti altri dipendenti. La cifra raccolta, è stata poi raddoppiata dall'azienda, raggiungendo l'importo di 100.000, base di partenza di #raceagainstCovid.. “In tutte queste settimane di emergenza Coronavirus, la nostra sanità pubblica regionale ha ricevuto dimostrazioni di sostegno incredibili, di fronte al lavoro straordinario di medici, infermieri e operatori ai quali saremo sempre grati. - commenta nella nota il il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini - Tanta vicinanza e tantissime donazioni, da chi poteva dare tanto e da chi meno, ma davvero una voglia di rimanere uniti contro la pandemia che prosegue tuttora. Ecco perché l'iniziativa della Ducati è altrettanto bella e importante”.

La diretta di Venturi

Distribuiti 4 milioni di mascherine gratuite, ne arriveranno altrettanti

Si è conclusa oggi la distribuzione ai Comuni dei 4 milioni di mascherine gratuite e di qualità certificata per i cittadini dell’Emilia Romagna, voluta dalla Regione, la seconda nelle ultime settimane. E si sta già lavorando a una terza distribuzione fra due settimane, con altri 4 milioni di mascherine, sempre gratuite, per i cittadini.

Con l’ordinanza firmata il 30 aprile dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, da oggi l’uso della mascherina è obbligatorio nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro. La nuova fornitura ai territori vuole poi essere un ulteriore incentivo a utilizzare i dispositivi di protezione individuale di fronte alla graduale riapertura di numerose attività produttive e della mobilità collegata, sempre da oggi.

“Oggi abbiamo terminato la consegna del secondo lotto di 4 milioni di mascherine per un totale, dal’8 aprile, di 8,5 milioni di dispositivi gratuiti consegnati che hanno raggiunto cittadini e lavoratori dell’Emilia Romagna - affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo-. Con l’inizio della fase 2 e l’obbligo di utilizzo delle mascherine a protezione della popolazione, stiamo provando a definire un ulteriore supporto alla cittadinanza, con una nuova fornitura fra due settimane per altri 4 milioni di mascherine gratuite. Con modalità di distribuzione che terranno conto delle indicazioni anche da parte del Dipartimento nazionale e sulle quali vorremmo provare a gravare meno sui Comuni”.

La ripartizione dei 4 milioni di mascherine è avvenuta anche in questa caso sulla base della popolazione residente. Nei Comuni della provincia di Bologna sono arrivate 910mila mascherine e 410mila foglietti istruzioni; in quella di Ferrara 310mila e 98mila foglietti; in quella di Forlì-Cesena 354mila e 111.500 foglietti; in quella di Modena 630mila e 259.500 foglietti; in quella di Piacenza 258mila mascherine e 81mila foglietti; in quella di Parma 406mila e 130.500 foglietti; in quella di Ravenna 350mila e 112.500 foglietti; in quella di Reggio Emilia 478mila e 150mila foglietti; in quella di Rimini 304mila e 90.500 foglietti.

Con questi 4 milioni di mascherine, altre 500mila sono state consegnate alle aziende del trasporto pubblico locale. Si aggiungono ai 4 milioni di dispositivi (2 per cittadini e famiglie e 2 per i lavoratori) resi disponibili dalla Regione nelle scorse settimane, per un totale appunto di 8,5 milioni di mascherine.

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