Coronavirus news Emilia Romagna, 4 morti e 217 casi. Scuole chiuse un'altra settimana

Primi malati a Bologna. Un'altra settimana di stop alle lezioni, verso il riavvio di attività culturali. Bonaccini bacchetta Fontana e Zaia

Una donna ricoverata al Sant'Orsola con la polmonite

Una donna ricoverata al Sant'Orsola con la polmonite

Bologna, 29 febbraio 2020 - Alla fine ha vinto la linea della prudenza: scuole, nidi e università resteranno chiusi in Emilia Romagna per un'altra settimana. La decisione - condivisa da Stefano Bonaccini sui social - è stata presa durante un Consiglio dei ministri in collegamento con i governatori delle Regioni coinvolte. La stessa decisione è stata presa per le altre zone calde da Coronavirus: Lombardia e Veneto. Il provvedimento era nell'aria da ieri e i nuovi casi confermati  dalla Regione non hanno lasciato più molti dubbi: il bilancio di oggi parla di altri due decessi, 217 i casi complessivi in Regione, due anche a Bologna, che fino ad ora era rimasta immune. Bonaccini, infatti, sottolinea che la decisione è stata presa con il supporto dei tecnici e degli scienziati.

L'aggiornamento del 1° marzo

In serata è stato precisato che si passa dalla chiusura delle scuole alla sospensione delle attività didattiche, ovvero da lunedì 2 marzo le scuole rimarranno aperte, ma non saranno svolte le lezioni.

Bonaccini aggiunge anche la decisione verrà aggiornata di settimana in settimana, quindi è per ora soltanto probabile che le scuole riprenderanno le lezioni lunedì 9 marzo

Il bilancio: altri due morti

Altri due decessi in Emilia Romagna tra le persone positive al coronavirus. Si tratta di una donna di 81 anni, residente in provincia di Parma, ed è il primo caso di persona residente in regione. Il secondo è invece un uomo di 83 anni, originario della Lombardia, morto a Piacenza dove era ricoverato in ospedale. In tutto quindi i decessi in Emilia- Romagna sono ad oggi quattro, di cui tre riguardano persone non residenti in regione.

Ci sono i primi due casi positivi a Coronavirus a Bologna. Il bollettino della Regione dice che i malati in Emilia Romagna salgono a 217 (sono 1.550 i test effettuati). Ma soprattutto il virus si allarga e conquista spazi che non aveva ancora invaso. Questa la divisione per province: 138 a Piacenza, 35 a Parma, 22 a Modena (uno in più rispetto a ieri), 15 a Rimini, 1 a Ravenna, 4 a Reggio Emilia (tre in più rispetto a ieri), 2 a Bologna (che finora non aveva avuto nessun caso), 1 a Ravenna. Nel bilancio del pomeriggio si registrano 28 malati in più rispetto a stamattina (19 a Piacenza, 3 a Modena, 6 a Rimini). 

Nella maggioranza dei casi i contagiati presentano sintomi modesti. L'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini ha confermato che "il 54% di loro, 116 casi, sono domiciliati a casa", mentre "in terapia intensiva sono in 11, il 5% del totale". Sono 19 i pazienti asintomatici. I ricoverati  - secondo l’aggiornamento  di oggi alle ore 16 - sono 86. Si tratta "di una stabilizzazione, sia a livello quantitativo, sia a livello qualitativo".

Da oggi sono in vigore i nuovi orari del numero verde della Regione per informazioni sanitarie. Si può pertanto telefonare allo 800.033.033 tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.

La diretta Facebook dalla Regione: il punto delle 17,30

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Riaprono i musei, rebus teatri e cinema

Dalla prossima settimana in Emilia Romagna riapriranno i musei, a patto che si rispetti una distanza minima di sicurezza tra i visitatori. È ancora in discussione, invece, il destino di teatri e cinema: "Abbiamo chiesto al Governo di valutare l'apertura in base a indici quantitativi, così come previsto per altre strutture", ha spiegato l'assessore Donini. La risposta da Roma è attesa "in serata o domani mattina". Nel dcpm del Governo, invece, è previsto lo stop a tutti gli eventi e competizioni sportive fino all'8 marzo, a meno che non siano a porte chiuse.

L'apertura dei musei, ha spiegato l'assessore, sarà consentita "salva la possibilità di adottare misure organizzative di gestione del flusso, tali da consentire un accesso nel rispetto della distanza 'droplet'". Ovvero, quella oltre la quale il contagio da goccioline di saliva non è possibile. Quanto agli eventi culturali, £l'interlocuzione è ancora in corso", ha concluso Donini. 

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Bonaccini bacchetta Fontana e Zaia

Dopo il video di Attilio Fontana con la mascherina e la gaffe di Luca Zaia sui cinesi che mangiano topi vivi, arriva il richiamo del governatore dell'Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, a mantenere il "massimo di responsabilità" da parte di chi guida le istituzioni in questo momento di emergenza dovuta al coronavirus. Bonaccini, ospite de 'L'intervista' su SkyTg24, dice prima di tutto che il video con la mascherina come il governatore della Lombardia "io non l'avrei fatto. L'ho detto con grande rispetto anche a Fontana. Non mi permetto di sindacare sulle scelte degli altri, ma credo sia stato sbagliato perché, facendo il giro del mondo, non ha dato un'immagine così rassicurante come noi invece cerchiamo di raccontare".

A questo si sono aggiunte, negli ultimi giorni, le frasi del governatore del Veneto. E da qui arriva il richiamo di Bonaccini. "Ognuno in sé deve trovare la lucidità, la forza l'autorevolezza e la responsabilità - bacchetta il presidente - perché ogni messaggio che dà chi guida le Istituzioni fa subito il giro del Paese e del mondo. Quindi bisogna cercare davvero di aumentare il tasso di consapevolezza e abbassare il livello delle polemiche. Bisognerebbe sempre mantenere toni civili e la misura in quello che si fa, soprattutto quando ci sono situazioni come questa", afferma Bonaccini.

Se non si prendono velocemente misure anche per il resto del Paese, non solo per le zone rosse, non si fa il bene del Paese". Anzi, "qui il rischio è che si fermi il Paese", mette in guardia Bonaccini. "Questo è il momento di mettere da parte personalismi e polemiche politiche - manda a dire - e di lavorare insieme tra Governo, Regioni e anche la Ue, perché qui il rischio è che si fermi il Paese. Abbiamo bisogno del massimo di unità possibile: più siamo uniti, più abbiamo forza e prima usciamo da questa crisi".

Per mercoledì prossimo intanto è stato convocato un vertice tra Regioni, Governo e parti socali, proprio per discutere altre misure economiche che facciano fronte alla crisi legata all'emergenza coronavirus. Bonaccini, nelle vesti di presidente della Conferenza delle Regioni, guiderà una delegazione ristretta dei governatori italiani. "Nelle prossime ore mi farò carico di concertare il massimo della condivisione possibile – spiega - su un pacchetto di proposte al Governo per le misure economiche, che mi auguro vengano ascoltate e accettate".

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