Decreto Natale: in Emilia Romagna no ad altre restrizioni

Il presidente Bonaccini parla delle limitazioni governative: "I ritardi sono stati dovuti anche alle troppe polemiche"

In Emilia Romagna non ci saranno ulteriori limitazioni rispetto al Decreto Natale

In Emilia Romagna non ci saranno ulteriori limitazioni rispetto al Decreto Natale

Bologna, 19 dicembre 2020 - “Penso che fosse importante decidere, visto che ci stiamo avvicinando a Natale. Si poteva decidere prima, ma la grande parte delle decisioni prese è condivisibile”. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e a capo della conferenza delle Regioni, ospite di SkyTg24 promuove le misure adottate dal Governo attraverso il decreto Natale. In particolare, Bonaccini plaude alla deroga negli spostamenti tra i piccoli comuni (“Non possono essere trattati come le metropoli”) che consentirà di “non lasciare sole le persone”.

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​Nessuna ordinanza più restrittiva

Al contrario di quanto accaduto in Veneto, il presidente della Regione esclude l’ipotesi di adottare misure più restrittive nei prossimi giorni in Emilia-Romagna. “Non ne abbiamo bisogno – avverte –. Già questo è un decreto restrittivo, perché gran parte delle prossime due settimane saremo in zona rossa. Ed è giusto evitare prenderla alla leggera, visto che il contagio in molti regioni non diminuisce”. Più in generale, a detta di Bonaccini, “l’ultima cosa che la politica deve fare in questi casi è urlare”, mentre sono state proprio le “polemiche all’interno della maggioranza”, secondo il presidente della Regione Emilia-Romagna, ad aver “rallentato le decisioni”.

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Vaccini: no all'obbligatorietà

Per quanto riguarda invece le vaccinazioni anti-Covid, Bonaccini si dice contrario all’obbligatorietà: “Non credo servirebbe, finirebbe per rendere contrari chi ha dei dubbi che è legittimo avere. Io mi affido della scienza. Dobbiamo mettere in campo hub dove in tempi rapidi vacciniamo le persone. Ai primi di gennaio si parte, serve un mese e mezzo circa per vaccinare due volte, perché c’è bisogno del richiamo, operatori sanitari (in Emilia-Romagna è pronto a vaccinarsi il 90%) e tutti gli ospiti delle residenze anziani. E poi a marzo si deve partire con seconda tranche che dovrà riguardare anziani, forze dell’ordine, chi lavora in ambito socio-sanitario e personale della scuola”.

Riapertura scuole

A proposito di scuola, Bonaccini non ha dubbi sulla riapertura al 7 gennaio: “Bisogna ripartire per non richiudere. E noi siamo pronti a farlo in presenza al 75%”.

Il Governo

Poi alcuni flash, a partire dal riassetto dei poteri tra Stato Regioni: “Serve un riordino del titolo V, alcune materie devo tornare allo Stato, altre no come sento invece dire anche nel mio partito. Chi pensa che la sanità vada gestita da Roma, venga a dirlo in Emilia-Romagna, dove la sanità pubblica funziona bene”. Il premier Conte impaurito dalla possibilità di perdere il contatto con il Paese? “Non credo sia preoccupato da questo, ma da uscire il prima possibile dalla pandemia – assicura Bonaccini –. Bisogna evitare che una pandemia sanitaria si trasformi in pandemia economica e sociale. Renzi farà cadere il Governo? Mi auguro di no. Il Paese non si può permettere una crisi politica che rischierebbe di far perdere una grande occasione all’Italia”