Emilia Romagna zona arancione scuola: le superiori a metà

In Emilia Romagna l’arancione archivia gran parte della dad. La Regione sceglie la soglia minima per i ragazzi più grandi. Da lunedì in classe quasi 277mila studenti. L’assessore Paola Salomoni: "Tavoli con i prefetti per organizzare il trasporto". Controlli a tappeto e monitoraggio settimanale

Emilia Romagna zona arancione 12 aprile

Emilia Romagna zona arancione 12 aprile

Bologna, 10 aprile 2021 - Si torna tutti a scuola, ma le superiori riapriranno a metà. L’orientamento della Regione, infatti, è ripartire con la didattica in presenza al 50% per gli studenti del ciclo più avanzato: è la soglia minima del range 50-75% previsto nella zona arancione.

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Intanto, però, le classi riaprono anche a chi era rimasto escluso il 7 aprile scorso: studenti delle seconde e terze medie e, appunto, di tutto il ciclo delle superiori. Complessivamente, secondo i dati dell’Ufficio scolastico regionale, parliamo di 276.969 ragazzi e ragazze, di cui 83.777 (circa il 30%) in seconda o terza media e 193.192 delle superiori, che sono quelli appunto interessati dalla didattica in presenza al 50%. Messi assieme, rappresenterebbero la seconda città dell’Emilia-Romagna dietro Bologna. Questo costringe la Regione a prendere misure per impedire il più possibile assembramenti che porterebbero con sé il rischio di una nuova impennata di contagi.

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E se la più significativa è quella di contenere la didattica in presenza per le superiori al 50%, alcune scelte erano già state fatte nei giorni scorsi: "Con l’ordinanza del presidente Bonaccini di mercoledì 7 aprile abbiamo aggiornato il protocollo per la gestione dei casi Covid-19 confermati in ambito scolastico in aree a elevata prevalenza di varianti del virus adottando misure aggiuntive di contenimento della diffusione del contagio – spiega l’assessora regionale alla scuola Paola Salomoni –. Oltre questo, i prefetti stanno convocando i tavoli per il controllo e l’organizzazione del trasporto scolastico, istituiti dal precedente governo, in quanto ovviamente il movimento nel tpl e nelle fermate sarà da tenere monitorato costantemente". Intanto ieri l’assessorato ai trasporti ha incontrato, con un tavolo online, le aziende del trasporto pubblico locale. La richiesta della Regione è di riportare a pieno regime i servizi aggiuntivi tagliati in zona rossa. A partire dalla flotta: per mantenere una capienza al 50% su bus e treni, a settembre 2020 erano stati messi in circolazione su tutto il territorio oltre 550 bus in più, per un investimento di oltre 23 milioni anche con contratti ai privati, garantendo una percorrenza di oltre 10 milioni di chilometri in più.

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Il bollettino Emilia Romagna: balzo dei contagi, ma calano i ricoveri Le misure per tenere sotto controllo il trasporto pubblico in zona arancione (le regole) prevedono anche un tavolo di monitoraggio settimanale tra Regione e aziende per monitorare la situazione. Sempre per tenere sotto controllo la situazione in tempo reale, sono previsti tavoli provinciali coordinati dai prefetti. Al monitoraggio, oltre alle forze dell’ordine, collaborano anche i volontari, che in alcune città (Reggio Emilia, Ferrara, Parma e in Romagna) hanno attivato servizi di steward e sorveglianza alle fermate per evitare assembramenti.