Emilia Romagna zona rossa? Bologna e Modena da oggi. "Tutta la regione rischia"

Da oggi negozi chiusi, ma i barbieri si fermano da sabato, nidi e asili da lunedì. Troppi cambi, i cittadini stanno andando in tilt

Emilia Romagna, un mese di valzer a colori

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Bologna, 4 marzo 2021 - Gialli, arancioni, poi i primi arancioni scuri, quindi i tanti arancioni scuri. Da oggi rispuntano i rossi (Bologna e Modena) e c’è pure lo spettro di una regione tutta rossa da lunedì prossimo. Lo dice il governatore Stefano Bonaccini: "L’analisi settimanale di domani dei dati della cabina di regia nazionale potrebbe anche portare tutta l’

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Troppe norme

Alzi la mano chi ci capisce qualcosa; ieri Valerio Baroncini vi ha spiegato, su queste pagine, perchè fra variante inglese scatenata, contagi a scuola e ospedali al collasso, l’ Emilia Romagna sta tornando all’inferno. Ma ora vorremmo anche cercare di ritrovare un po’ la bussola in mezzo a questa girandola impazzita di colori, che sconcerta i cittadini e che nelle ultime 24 ore ha mandato in tilt anche il complicato equilibrio fra sindaci, Regione e Governo.  

Rossi a puntate

Partiamo proprio da qui: Bologna e Modena rosse. Ma a puntate. Cioè: ieri la Regione ha firmato l’ordinanza, pressata dal sindaco di Bologna Virginio Merola , a sua volta pressato dai medici dei suoi ospedali dove i ricoverati per Covid si moltiplicano come le cavallette (quasi 200 in sette giorni). Però fra 48 ore (sabato) entra in vigore anche il nuovo Dpcm governativo che dice: "Chi è rosso, deve chiudere nidi e materne . Così come barbieri e parrucchieri ". Ma si parte il 6 marzo . Quindi a Bologna e Modena oggi e domani, 4 e 5 marzo, puoi portare i figli all’asilo e andare a tagliarti i capelli ma non puoi comprarti un paio di pantalon i perchè in zona rossa si tengono chiuse le attività non essenziali. Fra l’altro a Modena c’è lo stop dalle elementari alle superiori che fino a ieri, a differenza di Bologna, erano aperte. Ma c’è ancora confusione fra i genitori e i ragazzi, così come per i bimbi nei nidi e delle materne, sia a Bologna che a Modena, visto che i sindaci dicevano fino a 24 ore fa che si sarebbero fermati oggi. Smentiti dalla Regione.

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Il grande caos

Ci si rimpalla le responsabilità. E maledetto chi ha inventato l’arancione scuro. È cominciato tutto neanche una settimana fa dalle nostre parti, con 14 comuni fra Faenza e Imola retrocessi vicino al rosso. Poi è toccato a Bologna e a tre quarti della Romagna (esclusa Forlì), oggi Reggio Emilia . Ma la gente, noi, siamo sconcertati: tolto il capitolo scuole (chiuse) cosa vuol dire che i negozi sono aperti ma tu devi restare più o meno in casa, se non per stretta necessità? Ieri l’asessore regionale alla Salute Raffaele Donini ha detto: "Arancione inaudeguato per la situazione". Inadeguato, forse inutile. I commercianti dicono malignamente da giorni: "L’hanno inventato per non darci i ristori". Magari non è così, ma con tutte le incognite che ci porta questo virus, un minimo di certezze le vorremmo avere. Un anno fa, in lockdown totale, sapevamo che si poteva andare a lavorare, comprare pane e viveri, fare due passi col cane e stop. Ora siamo sballottati di qua e di là, confusi, e quando ci si confonde si rischia anche di mollare e non rispettare le regole perchè esse sono astruse. E non va bene.

Suddivisione casi ancora attivi per tipologia di ricovero
Suddivisione casi ancora attivi per tipologia di ricovero

Un mese folle

E pensare che neanche un mese fa ci preparavamo a un week end coi fiocchi. Lunedì 1 febbraio l’Emilia Romagna tornò gialla, fra l’altro all’ora di cena Mattarella chiamava il salvatore della patria Draghi , la settimana sembrava nata sotto i migliori auspici: "Va a finire che poco alla volta finisce questo incubo" ci dicevamo sotto voce. Tutti all’assalto di ristoranti e locali a mezzogiorno per sabato 6 e domenica 7. Riviera romagnola intasata, centro di Bologna strapieno come in una ordinaria vigilia di Natale 2019, cioè pre Covid. Un’amica romagnola in visita in piazza Maggiore strabuzzò gli occhi e ci disse: "Ma cos’è questa roba, siete matti?". Si poteva, in fondo, ma sotto sotto sapevamo che non andava bene ma non ce la facevamo più a stare chiusi-rinchiusi in casa. Nei bar (riaperti) l’antifona era sempre quella: "Qua ci richiudono".  

La stretta

Ci hanno richiuso. Alla brutta. Dal 21 febbraio (ritorno all’arancione) a oggi è stata un’escalation di colori. E numeri. I 12 giorni che hanno sconvolto l’ Emilia Romagna : "I posti letto occupati a Modena _ raccontava ieri Donini :_ sono passati da 272 a 358 , a Bologna da 477 a 641 in una settimana". L’ Rt sale, supera abbondantemente l’ 1,30 a Bologna , è vicino all ’1,25 in Regione e con questi parametri si rischia la zona rossa per tutti ordinata da Roma, come teme o spera, non l’abbiamo capito, Bonaccini . Che sospira: "Rischiamo di essere travolti. Resistiamo oggi per ripartire domani e non dovere più chiudere". Speriamo. Anche se i forlivesi, i ferraresi, i parmensi, i piacentini – quelli più bravi, più fortunati, più non sappiamo bene cosa: comunque i loro numeri non sono da zona rossa –cominciano a essere stanchi di resistere.