Marche in zona arancione dal 17 gennaio. Acquaroli: "Amareggiato"

Confermato il cambio di colore. Il presidente contro il Governo: "Ennesima modifica dei parametri, provvedimento eccessivo"

Marche in zona arancione dal 17 gennaio, il post di Acquaroli

Marche in zona arancione dal 17 gennaio, il post di Acquaroli

Macerata, 15 gennaio 2020 - Da zona gialla a zona arancione in meno di una settimana. È stata confermata oggi, infatti, la decisione del governo che riporta le Marche in zona arancione da domenica 17 gennaio, andando così a vanificare quella piccola boccata di ossigeno che era arrivata appena lunedì con le riaperture concesse per i territori in fascia gialla. Infatti, mentre da una parte la Regione accelera sui tamponi e sulle vaccinazioni (18.275 quelle effettuate finora su un totale di 25.500 dosi consegnate), il Governo ha imposto una stretta sui parametri e innalzato le zone di rischio.

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"Mi dispiace dovervi comunicare che da domenica saremo in zona arancione e lo resteremo per almeno due settimane", scrive il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli su Facebook. "Temo che anche la terza sia da mettere in preventivo ma attendiamo l’evolversi delle cose - prosegue -. La situazione è praticamente simile alla scorsa settimana, anzi i rilevamenti della settimana in corso sono in miglioramento, ma così è stabilito nel nuovo Dpcm".

"Va bene essere prudenti, per questo anche noi avevamo deciso di rinviare l’apertura delle scuole superiori in presenza, infatti già la zona gialla prevede diverse restrizioni. Tornare in zona arancione, con un RT ormai stabilmente sotto a 1 da un mese e mezzo, mi sembra un provvedimento eccessivo più che una scelta precauzionale", attacca il governatore. "Sono amareggiato e dispiaciuto e continuerò a fare di tutto affinché il Governo comprenda le nostre richieste e modifichi il Dpcm, ma le norme vanno sempre rispettate anche quando non condivise e questo è l’invito che rivolgo a tutti voi", conclude.

 

Quindi, anche se le Marche questa settimana presentano un indice Rt inferiore a uno (ieri 0,97, contro lo 0,93 dei sette giorni precedenti) finiscono in zona arancione perché presentano una valutazione di impatto alto e una classificazione di rischio complessivo alto, data in particolare dal tasso di occupazione dei letti da parte dei malati Covid nei reparti non critici, che ha raggiunto il livello rosso del 51%. Oltre a cercare di tenere l’indice Rt sotto a uno, prolungando ad esempio la didattica a distanza per le scuole superiori fino a 31 gennaio, la Regione sta anche accelerando sui vaccini con 18.275 dosi somministrate, di cui 15.251 a operatori sanitari, 2.755 a personale non sanitario e 269 a ospiti di strutture residenziali.

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Appena due giorni fa inoltre, sono arrivate ad Ancona le prime 1.500 dosi di vaccino dell’azienda farmaceutica Moderna e altre 1.700 arriveranno tra il 25 e 27 gennaio. Ma tutto questo non basta a evitare la zona arancione incombe. Una doccia fredda che ha lasciato amareggiato e anche piuttosto arrabbiato il governatore Francesco Acquaroli che continua a chiedere un confronto al Governo che non sia basato esclusivamente sui numeri.  

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