Marche zona gialla 4 dicembre: conto alla rovescia

Il governatore Acquaroli invoca misure meno ferree, anche per i ricongiungimenti familiari. Carloni: "Bar e ristoranti aperti fino alle 23"

Da sinistra Mirco Carloni e Francesco Acquaroli

Da sinistra Mirco Carloni e Francesco Acquaroli

Pesaro, 2 dicembre 2020 - Conto alla rovescia per la zona gialla. Un "giallo rafforzato" da misure di contenimento, così l’ha definito il premier Conte, ma le Regioni già mettono le mani avanti, ciascuna con le proprie proposte e i propri desiderata.

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A invocare misure meno ferree è stato lo stesso governatore Acquaroli, che ha chiesto di contemperare le esigenze di contenimento del virus con quelle economiche e sociali. "C’è un sentimento di esasperazione che sta emergendo con grande forza – ha detto –. Bisogna dare messaggi univoci e di grande buon senso con misure che consentano il controllo del contagio senza desertificare l’economia. E’ un equilibrio difficile, ma visto che presumibilmente dovremo convivere ancora a lungo con il virus credo sia importante consentire alle attività economiche di operare, ovviamente nel rispetto stringente delle regole, che devono essere ferree. Chi è in grado di rispettare tutte le procedure deve potere lavorare. Se per Natale si chiude tutto il virus non gira ma si rischia di creare un problema di tenuta socio-economica grandissimo".

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Spostamenti, congiunti, coprifuoco? Verso restrizioni fino al 6 gennaio - Brusaferro: "Sarà un Natale Covid" - Coronavirus, fiume di parole, giravolte e polemiche: così i virologi hanno confuso gli italiani Acquaroli ha chiesto anche di consentire i ricongiungimenti familiari: "I grandi esodi non sono opportuni – ha detto –, ma bisogna discernere". Punto, questo, al vaglio del governo in queste ore, in cui si ragiona sul blocco degli spostamenti tra regioni, con la sola eccezione dei parenti più stretti. Allo stesso tavolo si sta anche ipotizzando di collocare la messa di Natale alle 20 del 24 dicembre e di riaprire le scuole il 14 dicembre. Misure specifiche delle feste, che saranno probabilmente inserite in un decreto legge apposito, in vigore dal 4 dicembre al 6 gennaio. Per quanto riguarda l’economia, gli input sono arrivati dal vicepresidente delle Marche Mirco Carloni, all’indomani della conferenza Stato-Regioni a cui ha partecipato al posto del governatore Acquaroli: "Abbiamo chiesto di posticipare alle 23 l’orario di chiusura di bar e ristoranti, equiparandolo a quello dei negozi. Sia per le attività di somministrazione, sia per le attività di asporto. Ovviamente, si tratta soltanto di una proposta: il governo non si è sbilanciato, ma per noi si tratta di un risultato importante perché abbiamo ottenuto che la questione arrivasse sul tavolo di chi nelle prossime ore dovrà licenziare il nuovo Dpcm". Proposta che, ovviamente, ha già ottenuto il plauso delle associazioni di categoria, in primis Confesercenti Pesaro Urbino. Spetterà dunque al governo accogliere o meno la proposta, dopo che lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato proprio ieri di un prossimo passaggio di tutte le regioni italiane in zona gialla, ma con un "rafforzamento delle misure di contenimento in vista delle festività". Annuncio, quello relativo alla ’promozione’, ribadito sui social anche dallo stesso Carloni, che ha scritto: "Giovedi sera torneremo zona gialla salvo colpi di scena". A questo punto però i colpi di scena potrebbero essere dettati dallo scostamento dai famosi 21 parametri utilizzati per decidere l’assegnazione della fascia. Anche su questo Carloni ha avuto da ridire: "Noi sappiamo di avere una curva epidemica sotto controllo, l’Rt è sotto l’1. Ma altre variabili sono un mistero glorioso. Abbiamo chiesto più trasparenza".