Marche zona gialla: quando? La previsione di Saltamartini

L’assessore regionale mostra ottimismo ma finisce ancora nel mirino dell’opposizione : "L’Rt della nostra regione è ancora sotto l’1"

L’assessore regionale Filippo Saltamartini

L’assessore regionale Filippo Saltamartini

Ancona, 27 gennaio 2021 - Zona gialla? Perché no, forse già dalla prossima settimana". L’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, precorre i tempi e sfodera ottimismo in previsione. Saltamartini si dice convinto che le Marche possano cambiare colore di fascia, passando dall’intermedia arancione alla gialla, dando così più vigore al commercio, tra bar e ristoranti, e la possibilità di muoversi più liberamente all’interno del territorio regionale. "Io penso possa accadere – spiega Saltamartini – L’Rt (l’indice di contagio, ndr) è ancora sotto 1, al momento allo 0,98. Ci sono altri indici come il rapporto tra le terapie intensive e i posti letto disponibili oppure i cluster. Sostanzialmente siamo in zona gialla, ma c’è da dire che le valutazioni del Governo sono un po’ più generali e complessive".

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Da una parte la difesa, dall’altra l’attacco. La difesa è rappresentata dalle strategie da assumere per limitare che il virus continui a diffondersi in maniera preoccupante, cercando anzi di ridurre l’incidenza del Coronavirus; per l’attacco si ragiona sul vero strumento per sconfiggere più rapidamente la pandemia, ossia il vaccino. Saltamartini insiste sul concetto dell’autoproduzione, una proposta radicale: "L’Italia deve produrre i propri vaccini e noi della Regione lo abbiamo chiesto al governo. L’Italia, la terza industria farmaceutica al mondo, deve mettere in agenda la produzione di vaccini contro il virus. Questa è l’epidemia futura, noi dovremo vaccinare non solo contro il Covid-19 ma per affrontare tutte le sue trasformazioni". L’assessore alla sanità cita, a tal proposito, gli stabilimenti farmaceutici Pfizer e Angelini, presenti sul territorio marchigiano, e si spinge a immaginare anche l’utilizzo dei fondi strutturali europei. Un’idea bocciata dal consigliere regionale di opposizione, Antonio Mastrovincenzo: "L’assessore evidentemente ignora che queste aziende non hanno infrastrutture e tecnologie adeguate per produrre vaccini e che ci sono accordi internazionali sulla distribuzione dei vaccini. Davvero esilarante".

La tensione sulle forniture in ritardo del vaccino anti-Covid sta crescendo, ma intanto ieri all’aeroporto di Falconara sono arrivate 5.850 dosi del vaccino Pfizer Biontech: "Sono la metà della provvista, ma ci consente di completare la doppia dose prevista per il personale della sanità. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare 1.700 dosi della Moderna e questo ci consentirà di allargare la protezione nelle case di riposo e nelle Rsa. La giunta ha approvato il Piano di somministrazione dei vaccini che prevede il completamento della Fase 1 con il personale della sanità, di quella privata e delle Rsa. A seguire procederemo con gli ultraottantenni e poi inizieremo la seconda fase con disabili, persone fragili e personale della scuola".

Conti alla mano, fino ad ora nelle Marche sono stati vaccinati 1.961 ospiti e 1.388 operatori di case di riposo e residenze sanitarie assistite. La carenza di vaccini Pfizer ha costretto le autorità sanitarie ad interrompere la somministrazione: "Abbiamo fatto passi da gigante, riuscendo a vaccinare anche i volontari operanti nell’emergenza urgenza. Ricordo che nel 118 la metà del personale è fatto da volontari che appartengono alle Croci. Poi ci sono i servizi, le guardie giurate all’interno degli ospedali, i portieri degli ospedali e tanti altri. Sono 40mila le persone da vaccinare con due dosi, per cui sono necessarie 80 mila dosi. Finora abbiamo ricevuto circa 44mila dosi, per cui siamo a metà della dotazione necessaria".

Ma sull’assessore piovono altre critiche, quelle del Pd: "Quando la realtà supera le peggiori previsioni. Non riusciamo a definire diversamente la surreale ‘non’ risposta che l’assessore alla Sanità Saltamartini ha dato all’interrogazione presentata dal gruppo assembleare del Pd, dove si chiedeva semplicemente di conoscere se corrispondessero a verità gli inusuali annunci di vari esponenti della maggioranza circa la sospensione del Piano Socio Sanitario elaborato dalla precedente Amministrazione".

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