Zona arancione scuro Emilia Romagna: quasi lockdown in 14 comuni. Le regole

La decisione di Regione e sindaci a causa dell'incremento dei contagi: ecco cosa significa per spostamenti, scuola e attività commerciali. Ordinanza valida dal 25 febbraio all'11 marzo

Zona arancione scuro in 14 comuni dell'Emilia Romagna: stop agli spostamenti

Zona arancione scuro in 14 comuni dell'Emilia Romagna: stop agli spostamenti

Bologna, 23 febbraio 2021 – La chiamano zona arancione scuro, si tratta di misure più restrittive rispetto a quelle attualmente in vigore in Emilia Romagna. Da giovedì 25 febbraio ci finiranno 14 comuni a causa dell'incremento dei contagi.

Aggiornamento Bonaccini: "Zona arancione scuro in Emilia Romagna per contenere la terza ondata" - Zona arancione rafforzata: le regole e cosa si può fare

E’ quanto deciso da Regione e sindaci. Una misura che riguarda tutti i Comuni che fanno capo all’Ausl di Imola – e quindi Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio -, e quelli confinanti di Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, in provincia di Ravenna, che ricadono nel territorio dell’Ausl Romagna.

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Il provvedimento, sul quale domani sarà firmata una ordinanza da parte del presidente della Regione, entra in vigore da giovedì 25 febbraio e rimarrà valido fino all’11 marzo. E’ dettato dalle indicazioni medico-scientifiche contenute nelle relazioni delle Aziende Usl di Imola e della Romagna, che certificano un andamento del contagio in forte crescita nelle aree interessate, con l’obiettivo di arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini.

Zona arancione scuro: le regole

I provvedimenti introdotti sono ulteriormente restrittivi rispetto alle misure nazionali in essere per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia Romagna da domenica 21 febbraio. Ricalcano a grandi linee quelli di una e vera e propria zona rossa circa le attività e gli spostamenti, senza tuttavia sospendere quelle attività economiche che restano consentite nelle zone arancioni del Paese. In particolare, saranno vietati gli spostamenti, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come acquisto di beni) o motivi di salute; consentito, invece, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Si stabilisce inoltre lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%. Sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resterà consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Sospese anche le attività culturali e ricreative. Nulla cambia, invece, per le attività economiche, per le quali rimangono in vigore le disposizioni nazionali in vigore per la Zona arancione, compresi le attività di servizio alla persona. Previsto l’incremento di tracciamento e screening sulla popolazione.

L'ordinanza della Regione Emilia Romagna

Bonaccini: "Provvedimento sofferto"

“Abbiamo condiviso con i sindaci del territorio la necessità di intervenire con misure mirate per il contenimento della curva dei contagi del circondario imolese e di alcuni comuni limitrofi del ravennate, sulla base dei dati forniti dalle strutture sanitarie- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini -. Un provvedimento sofferto ma necessario e non rimandabile, deciso con l’accordo di tutte le parti coinvolte. Sono le indicazioni medico-scientifiche, l’evoluzione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, attraverso nuove varianti del virus, e l’incremento dei casi a dirci che non potevamo fare diversamente, a tutela dei residenti e della collettività. Capiamo gli ulteriori disagi per le persone, dopo mesi e mesi già durissimi - chiudono Bonaccini e Donini - ma dobbiamo limitare a tutti i costi la diffusione del contagio, perché non siamo ancora usciti dalla pandemia e non possiamo vanificare gli sforzi fatti sinora. Nello stesso tempo, insieme ai sindaci, che ringrazio per la collaborazione, e le aziende sanitarie, la Regione è pronta a fare tutto ciò che sia necessario per rimanere al fianco della popolazione”.

“Quella adottata è una misura complessa, che è stata calibrata sulla situazione attuale, con tutti gli interlocutori, ovvero la Regione, i sindaci dei territori coinvolti e le Ausl di Imola e della Romagna, che tiene conto del momento, caratterizzato da un picco molto forte di contagi fra i giovani, causa anche le varianti al virus”. Così il sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Imolese, Marco Panieri, commenta la scelta di porre 14 comuni emiliano-romagnoli in zona arancione scuro, ossia le cittadine che ricadono sotto l'Ausl di Imola e quelle confinanti del Ravennate.

Si tratta, osserva in una nota, di “una decisione presa con la consapevolezza della complessità della situazione, che nasce sulla base dei dati forniti dalle Ausl di Imola e della Romagna, che ha visto un confronto ed una elaborazione delle soluzioni avvenuta a più mani, in un quadro di compattezza dei sindaci e di grande collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con le Ausl suddette: a tutti loro va un grazie per il difficile e complesso lavoro fatto”.

In particolare, chiosa Panieri, la scelta della “didattica a distanza al 100% a partire dalla scuola primaria in avanti è stata una scelta difficile, che abbiamo fatto a malincuore, ma indispensabile sulla base dei dati forniti dalle Ausl”.

Andamento dei contagi nel periodo 1-21 febbraio

L’andamento dei contagi nelle ultime 3 settimane registra per i Comuni dell’Ausl di Imola, che conta una popolazione di 133.777 abitanti, un progressivo aumento dei casi osservati, passati da 454 nella settimana 1-7 febbraio, a 531 dall’8 al 14, a 597 dal 15 al 21, per un totale di 1.582 nuovi positivi nelle tre settimane, una media di 523 settimanali e un tasso di incidenzasettimanale per 100mila abitanti di 1.182,6 nel totale del periodo.

Situazione simile per gli altri Comuni dell’Ausl Romagna coinvolti: Bagnara di Romagna (2.421 abitanti) ha 32 casi osservati nelle ultime tre settimane, una media di 10,7 a settimana e un tasso di incidenza nel periodo complessivo di 1.321,8. Conselice (9.721 abitanti) è passata da 16 a 50 casi, 106 totali nel periodo di osservazione, una media di 35,3 e un tasso di incidenza di 1.090,4. Il Comune di Massa Lombarda, che conta una popolazione di 10.538 abitanti, è passato da 30 casi nella prima settimana, a 40 nella seconda, a 45 nella terza: 115 in totale, con una media di 38,3 e un tasso di incidenza per il totale del periodo di 1.091,3.

Attività di tracciamento e sorveglianza

L’ordinanza mette nero su bianco anche alcuni provvedimenti relativi alle attività di sorveglianza e tracciamento, alla luce delle nuove evidenze sulla maggiore trasmissibilità delle nuove varianti SARSCoV-2. Sono applicate tutte le misure per rafforzare le attività di ricerca e gestione dei contatti dei casi indicate nella circolare ministeriale del 31 gennaio scorso, tra cui l’impiego del test molecolare nella sorveglianza dei contatti stretti e a basso rischio e la chiusura della quarantena a 14 giorni con test molecolare; inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo. Le Ausl di Imola e della Romagna potranno assumere, in accordo con i Comuni di propria competenza interessati dall’ordinanza regionale, ogni opportuna ulteriore azione ritenuta necessaria, in caso di modifica della situazione epidemiologica.