Zona rossa e arancione: dopo Pasqua i nuovi colori delle regioni. Ecco fino a quando

Si abbassano tutti i parametri sanitari di Emilia Romagna, Marche e Veneto. La Regione di Bonaccini ha l'Rt migliore, ma rimane rossa a causa dell'incidenza, che comunque migliora in tutti e tre i territori. Ancora in sofferenza gli ospedali marchigiani, ma sono in calo le percentuali di occupazione dei posti letto. L'analisi dettagliata del nuovo monitoraggio dei dati Covid-19

Zona rossa e arancione: la mappa dei colori delle regioni

Zona rossa e arancione: la mappa dei colori delle regioni

Bologna, 4 aprile 2021 – Qualcosa si muove e cambia, i dati sui contagi Covid-19 iniziano a scendere. Dopo tre settimane di zona rossa e dati piuttosto alti, ci sono i nuovi colori delle regioni e si intravede la luce, soprattutto per Marche e Veneto che da martedì 6 aprile torneranno arancioni. L’Emilia-Romagna paga pegno e rimane in zona rossa, nonostante abbia l’Rt più basso0.83, contro l’1.04 di Marche e l’1.12 di Veneto –, a causa dell’incidenza, ancora sopra la soglia dei 250 casi positivi ogni 100mila abitanti. Nonostante sia calata molto, infatti, si ferma a 286.28. Si avrà il prossimo monitoraggio il 10 aprile, quindi un cambio di colore non sarà possibile, almeno fino al 12 aprile.

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Zona arancione, dunque, per Veneto e Marche, insieme alla provincia di Trento, per cui dal 7 aprile cambiano le regole. Mercoledì 7 riaprono le scuole fino alla terza media compresa, con gli studenti delle superiori in presenza al 50-75%, così come molti negozi essenziali e sarà possibile spostarsi all’interno del proprio Comune. Mentre Pasqua 2021 rimane in zona rossa, in Italia è sceso l’indice di contagio Rt da 1.08 della settimana scorsa a 0.98 e c’è un miglioramento anche dell’incidenza, pur rimanendo alta: da 240.3 a 232.74. Questo è quanto viene riportato nel nuovo monitoraggio del Ministero della Salute, il numero 46, sull’andamento dell’epidemia nel paese nella settimana dal 22 al 28 marzo. Vediamo nel dettaglio i parametri sanitari di Emilia-Romagna, Marche e Veneto. (Qui l’analisi del monitoraggio precedente, il numero 45).

Emilia-Romagna

La notizia migliore per l’Emilia-Romagna è l’indice Rt: è sceso a 0.83. Dopo che già la scorsa settimana era calato sotto l’1, cioè a 0.98, la discesa continua e questo Rt è uno dei migliori, insieme a Umbria e Trento che hanno lo stesso valore. L’indice più basso in Italia se lo contendono solo Abruzzo (0.81) e Bolzano (0.8). Meglio anche i casi settimanali che proseguono a calare: 12.780 quelli dal 22 al 28 marzo (14.996 dal 15 al 21 marzo; 18.014 dall’8 al 14 marzo). Così rimane ‘bassa’ la valutazione di probabilità di diffusione del virus. Situazione in assestamento per gli ospedali e positivo il valore dell’incidenza (quanti contagi ci sono ogni 100mila abitanti) che cala, rispetto alle settimane scorse, ma sono ancora dati alti, che non permettono alla Regione di raggiungere la zona arancione.

L’incidenza passa da 335.92 a 286.28. Molto meglio, rispetto solo a tre settimane fa che era allarmante con un picco di 434.26. Però il dato è ancora sotto la soglia di 250, che determina in automatico il colore rosso. I reparti ospedalieri hanno percentuali di occupazione che si abbassano, ma rimangono ancora alte. Le terapie intensive passano dal 53% del 26 marzo al 49% del 2 aprile, secondo i dati di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Passano così sotto la soglia del 50% che determina la zona rossa. I reparti Covid non critici calano dal 54% al 51%, ma la soglia di allerta è del 40%. La valutazione di impatto sugli ospedali rimane ‘alta’, così com’è da un mese. La classificazione complessiva di rischio, che la scorsa settimana era ‘moderata ad alta probabilità di progressione’, ora è stata definita ‘alta’, perché sono state registrate molteplici allerte di resilienza del virus. Si registra, dunque, un miglioramento in rapida progressione, ma che deve ancora avere il tempo di estendersi. Il brusco calo dell’incidenza fa sperare nell’arancione a partire da lunedì 12 aprile, dopo che sarà uscito il nuovo monitoraggio venerdì 10. E visto anche l’Rt basso, è molto probabile che l’incidenza diminuisca. Gli ospedali potrebbero metterci più tempo a risollevarsi, ma se si mantengono le accortezze giuste, la zona arancione non è così lontana.

Marche

Nonostante l’Rt sopra l’1 (1.04), la Marche conquistano il colore arancione a partire da martedì 6 aprile, grazie all’incidenza che scende da 283.21 a 226.75, sotto la media nazionale di 232.74. I nuovi casi settimanali sono stati 3.430 (4.284 dal 15 al 21 marzo e 4.826 nella settimana 8-14 marzo). Un dato rassicurante, se si pensa che quando la Regione era in zona gialla a febbraio i casi erano circa 2.300/2.400 a settimana. Allora, però, gli ospedali erano in una situazione migliore. Nell’ultima settimana si è visto un miglioramento, ma sono ancora percentuali di occupazione molto alte. Le terapie intensive erano occupate al 61% 26 marzo. Lo sono al 57% il 2 aprile, mentre la media nazionale è del 41%. Gli altri reparti Covid scendono da 59% a 58%, a fronte del 43% nazionale. La valutazione di impatto, però, passa da ‘alta’ a ‘moderata’. È la prima declassificazione dopo almeno dodici settimane di allerta. Riguardo le altre valutazioni dei parametri sanitari, rimane ‘bassa’ la valutazione di probabilità di diffusione e ‘moderata ad alta probabilità di progressione’ la classificazione complessiva di rischio. Tutti gli indicatori, insomma, sono in calo e questo giustifica il passaggio in zona arancione, che durerà tutto il mese (visto che da decreto la zona gialla è stata abolita fino al 30 aprile), salvo un’improvvisa inversione di marcia. Al momento comunque, non se ne parla.

Veneto

La crescita dei parametri della scorsa settimana è stato un falso allarme. Avrebbe potuto portarsi dietro un ulteriore incremento, invece si è fermato tutto e l’ultimo monitoraggio certifica che i dati sono tornati a scendere. L’indice Rt passa da 1.23 a 1.12 e l’incidenza settimanale da 251.66 a 237.81. I nuovi contagi Covid-19 sono stati 11.603, meno rispetto alla settimana precedente (12.279) o a quella prima ancora (11.986). Ma sono ancora molti, se quando la Regione era gialla aveva una media di quattro o cinque mila casi settimanali. I reparti ospedalieri continuano sulla buona strada, nonostante un leggero peggioramento. Rispetto alla settimana scorsa, le terapie intensive e i reparti non critici passano da 26% a 28%. Sono sotto le soglie di criticità e sotto la media nazionale, rispettivamente di 41% e 43%. Quindi rimane ‘moderata’ la valutazione di probabilità di diffusione del virus e ‘bassa’ quella di impatto sugli ospedali. Passa da ‘moderata’ ad ‘alta’ la classificazione complessiva di rischio, perché come in Emilia-Romagna, si registrano allerte di resilienza. Arancione per il Veneto. Incidenza e Rt, però, dovranno essere ben monitorati. Se tornano a salire, sono i due indicatori che fanno scattare la zona rossa, in automatico.

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