Ravenna, 13 luglio 2010 - "Siamo onorati di trovarci in una sede così prestigiosa, città simbolo per il nostro giornale, la cui proprietà è ravennate". Con queste parole, pronunciate dal vicedirettore del Resto del Carlino Pierluigi Masini, si è aperta la nuova tappa della mostra itinerante '45.000 notti passate a scrivere la Storia', che celebra non solo i 125 anni di vita del giornale, ma anche i 60 di cronaca locale ravennate. Da oggi fino al 28 luglio, i pannelli dell'esposizione che ripercorre le tappe fondamentali della storia della città saranno in mostra all'Urban center, nell'ex chiesa di san Domenico.

A tagliare il nastro il sindaco Fabrizio Matteucci, insieme al direttore di Quotidiano Nazionale e Resto del Carlino Pierluigi Visci. Il sindaco ha parlato della grande sfida a cui la carta stampata va incontro, "che il giornale deve fronteggiare con la ripresa del giornalismo d'inchiesta e di approfondimento". Matteucci ha sottolineato anche l'importanza di questa occasione "che ci fa riflettere su quanto siamo andati avanti rispetto al lontano 1950, anno in cui nacquero le pagine locali".

E il direttore Pierluigi Visci, che ha manifestato la sua gioia nel trovarsi "nella casa del Carlino", ha confermato la necessità di far fronte alla sfida evocata dal sindaco, ma ha anche sottolineato come "nessun altro quotidiano abbia la fortuna di avere dei territori in cui il giornale è radicato come nel nostro caso". "Tante persone ci dicono - ha concluso il direttore - che la mattina trovano il Carlino come un amico che poi li accompagna per tutta la giornata. E' per questo che crediamo nella carta, ma nello stesso tempo investiamo nei nuovi mezzi di comunicazione".

Alla tavola rotonda che ha preceduto l'inaugurazione della mostra, dal tema 'Ravenna tra identità e futuro - Cultura, turismo e tecnopoli, nuove frontiere per lo sviluppo', Aristide Canosani (presidente di Unicredit, partner della mostra itinerante), Graziano Parenti (presidente di Confcommercio Ravenna), Beppe Rossi (presidente del Circolo ravennati e forestieri) e Sofia Cortesi (giovanissima vincitrice del concorso nazionale di latino 'Certamen Syracusanum) hanno offerto i loro spunti di riflessione per un futuro che concili tradizione e innovazione.

Oltre al sindaco e al direttore Visci, hanno portato il loro saluto l'Arcivescovo di Ravenna e Cervia Giuseppe Verucchi, il presidente della Provincia Francesco Giangrandi, Maria Cristina Venturelli, vice segretario della Camera di Commercio, il direttore commerciale Emilia Est - Romagna di Unicredit Stefano Rossetti e il direttore regionale di Confcommercio Davide Urban.

Pregnanti le parole di monsignor Verucchi, che ha affermato: “Ravenna ha un enorme fortuna e sono le sue radici, che dal tardo impero romanico si sono ampliate fino ad oggi. Quanto ingegno e quanta creatività hanno permeato queste città! E' proprio da queste radici che troviamo la linfa necessaria per guardare il futuro da protagonisti”.

Tutti i relatori sono stati omaggiati con il piatto celebrativo dei 125 anni del nostro giornale, mentre la città ha donato al direttore Pierluigi Visci un mosaico dell'artista ravennate Anna Fiatta, come uno scambio di doni tra il giornale e la sua terra.