Salvini e il citofono di Bologna, l'ambasciatore tunisino: "Deplorevole provocazione"

Il diplomatico scrive alla presidente del Senato. Vandalizzata l'auto della signora che ha indicato al leader della Lega i campanelli dei presunti spacciatori. Venerdì manifestazione al Pilastro

Salvini al citofono (FotoSchicchi)

Salvini al citofono (FotoSchicchi)

Bologna, 22 gennaio 2020 – La campagna per le elezioni dell'Emilia Romagna valica i confini della regione. E il citofono al quale Matteo Salvini ha suonato per cercare uno spacciatore diventa un caso internazionale. L'ambasciatore della Tunisia, Moez Sinaoui, ha scritto alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati per esprimere la sua “costernazione” dopo aver appreso dell'”increscioso episodio” che ha visto il senatore della Lega citofonare a una famiglia tunisina a Bologna e chiedere: “Lei spaccia?”. “Una deplorevole provocazione, fatta in maniera illecita, senza rispetto per il domicilio privato di una famiglia tunisina, divulgata in maniera ostentata all'opinione pubblica”, scrive l'ambasciatore, secondo quanto anticipato dal diplomatico all'Ansa.

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Intanto, è stata danneggiata nella notte l'auto della residente che ieri pomeriggio ha accompagnato Matteo Salvini a fare un giro al Pilastro, in periferia a Bologna, indicandogli i campanelli dei presunti spacciatori. Questa mattina la famiglia ha scoperto il parabrezza danneggiato e i vetri laterali della vettura in frantumi e ha presentato subito denuncia ai carabinieri. I militari della Stazione Bologna Mazzini hanno avviato le indagini, al momento contro ignoti, per danneggiamento aggravato.

Il leader della Lega finisce nel mirino anche dell'Ong 'Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes)', che denuncia in un comunicato “il contesto della crescente xenofobia, in particolare nei confronti dei tunisini, nei discorsi e nelle politiche perseguiti dall'estrema destra in Italia”. "I migranti stanno diventando sempre più vittime delle campagne elettorali di mobilitazione di Salvini”, si legge nella nota. L'Ong “esprime la sua indignazione per l'abuso e l'ostilità che Salvini ha commesso nei confronti dell'immigrato tunisino in Italia” ed “esprime la propria disponibilità a fornire assistenza legale per ogni azione volta a perseguire la giustizia dinanzi ai tribunali italiani o alla Corte europea dei diritti dell'uomo”.

Peraltro, il ragazzo di 17 anni cercato da Salvini, non in casa al momento della citofonata, ha già fatto sapere che si tutelerà legalmente. Insieme al padre infatti, ha preso contatti con l'avvocata Cathy La Torre, attivista per i diritti civili che alcuni mesi fa ha lanciato la campagna 'Odiare ti costa', per perseguire, in sede civile, diffamazioni, calunnie e minacce lanciate attraverso Internet, in particolare sui social.

Anche Fabio Volo ha tuonato contro il leghista nel corso della suo programma su Radio Deejay, Il Volo del Mattino. "Vai a suonare ai camorristi se hai le palle... Fallo con i forti lo splendido, non con i deboli". Condanna unanime dal centrosinistra con il presidente uscente Bonaccini e Merola che hanno parlato di “scadimento del livello di civiltà” e di “propaganda irresponsabile”.

Ma il segretario leghista non molla e in diretta Facebook attacca: “Ieri ho avuto l'onore di incontrare una madre coraggiosa che si batte con una motivazione in più, perché ha perso un figlio di overdose: e su di lei la politica si divide, qualcuno arriva a fare polemica su di lei, ma noi siamo andati a disturbare la piazza dello spaccio”. E ancora: “Io al Pilastro ci tornerò: oggi è stata danneggiata la macchina del marito di quella donna che ha perso un figlio per droga. Tornerò a difenderla”. “A Fabio Volo dico che io i camorristi li ho messi in galera. Mentre Fabietto Volo scriveva e Fedez cantava io confiscavo i beni ai mafiosi”, aggiunge replicando alle critiche.

La bechettata del capo della Polizia Gabrielli

"Stigmatizzo sia quelli che fanno giustizia porta a porta sia quelli che accusano la Polizia in maniera indiscriminata": lo ha affermato il Capo della Polizia Franco Gabrielli, rispondendo ai giornalisti, a margine di un convegno sulla sicurezza, che gli chiedevano un commento sul gesto di Salvini di citofonare a una casa privata a Bologna.

 

Merola: "Condanno il gesto di vandalismo"

"Come sindaco esprimo la mia condanna per il gesto di vandalismo verso l'auto della signora che vive al Pilastro. La vergognosa sceneggiata di Salvini al citofono non autorizza in alcun modo ulteriori moti di violenza verbale o, peggio ancora, fisica. Come politico dico che i frutti di Salvini e della Lega sono questi: coltivare divisione, rancore e violenza». Così il sindaco di Bologna Virginio Merola che ha commentato l'episodio di vandalismo, messo a segno nella notte, ai danni della vettura della famiglia della residente che ieri ha accompagnato il leader leghista in giro per le strade del rione di periferia.

"Bologna e l'Emilia-Romagna sono proprio l'opposto di questo - ha aggiunto Merola - lasciamoci alle spalle questa politica bruta e senza orizzonti, andiamo avanti forti dei nostri valori, della nostra competenza, della nostra capacità di amministrare bene le nostre città e la nostra Regione".

Venerdì manifestazione al Pilastro

"Le associazioni e i cittadini del Pilastro saranno in piazza dopo le provocazioni di Salvini - scrive il deputato del Partito Democratico, Andrea De Maria -, quel tessuto democratico e di coesione sociale che rappresenta la ricchezza di quella comunità scende in campo. Istituzioni, associazionismo e volontariato che lavorano insieme sono la forza di Bologna". "Sarò con loro venerdì", fa sapere via Facebook De Maria.