Salvini a Pesaro: "Prendiamoci le Marche". Santori con 400 sardine

Il leader della Lega dà il via alla campagna elettorale per le Regionali nelle Marche davanti a circa 2.500 persone. A pochi metri il movimento: "Fermiamo una certa destra"

A destra piazza del Popolo gremita per Salvini, a sinistra Santori in piazzale Lazzarini

A destra piazza del Popolo gremita per Salvini, a sinistra Santori in piazzale Lazzarini

Pesaro, 20 febbraio 2020 - Giornata calda per Pesaro: da una parte Matteo Salvini (videoe il popolo della Lega, dall'altra le sardine con il loro leader Mattia Santori (foto), a distanza di appena mezzora e poche centinaia di metri gli uni dagli altri. Un pacifico duello a distanza (ravvicinata). Salvini è arrivato in piazza del Popolo in ritardo oltre mezzora rispetto al programma, poco dopo le 19, per iniziare, proprio da Pesaro, la campagna elettorale, in vista delle Regionali delle Marche. Ad accoglierlo circa 2.500 persone, in una piazza blindatissima per l’occasione.

false

Il leader del Carroccio si è lanciato alla conquista di piazza del Popolo. Quella stessa piazza in cui in cui nel 2015 gli tirarono le uova. Un po' di cose sono cambiate da allora: l'elettorato su tutte. Il leader leghista torna oggi in città, dall’alto del suo 30% sfiorato. Dopo il comizio l'attesa cena al Flaminio, sold out, con 588 prenotati. 

Il nostro speciale

"Innanzitutto fatemi dire - ha esordito Salvini dal palco della piazza - : ma quanti siete? Qui, c’è qualcuno che, nell’ufficio del signor Ricci, inizia ad aver paura e a fare gli scatoloni per andare a casa. Vogliano rendere Pesaro e le Marche vivibili ai disabili, questa è la nostra priorità. Stiamo anche  facendo una battaglia per il riconoscimento della lingua italiana dei segni, per introdurla nei programmi televisivi”. E ancora: "Le Marche sono prime in Italia, per l’artigianato, ma tanti imprenditori non sono stati ascoltati, me lo hanno detto. Fare impresa nelle Marche e in Abruzzo, è un’impresa da eroi. Guardate le autostrade, sono orribili". 

Poi sulle regionali di primavera: "Nelle Marche troveremo la squadra giusta, tanti imprenditori e medici si stanno avvicinando. Aspettiamo qualche giorno per scegliere i candidati migliori, poi si parte. Le priorità saranno difendere l’agricoltura e la pesca marchigiane. E poi, dobbiamo aiutare anche i negozi a riaprire. Altrimenti si crea il buio nelle città".

"Non c'è niente di semplice, saranno cinque anni impegnativi e faticosi perché l'eredità non è delle più semplici ma stiamo dimostrando laddove governiamo...". "Per me è stata un'emozione - ha ammesso - avere incontrato i consiglieri regionali della Calabria perché, che la Lega governi in Lombardia, in Friuli e a Trento poteva essere normale, che però che i calabresi ci abbiano dato fiducia per rilanciare la loro splendida terra mi riempie di orgoglio e conto che dimostreremo anche ai marchigiani di che pasta siamo fatti. Poche parole e fatti concreti". Salvini mette il "lavoro prima di tutto, lavoro lavoro lavoro, perché senza lavoro non c'è dignità, non c'è famiglia, non c'è mutuo non c'è futuro. Per lavoro - ha spiegato - non intendo i contratti di 15 giorni a ragazzi e ragazze di 40 anni a 3 euro l'ora. Quello è sfruttamento e schiavismo...".

"Se ci diamo una mano ce la facciamo - ha detto ancora - e la forza delle vostre piazze è quella che mi fa andare a letto la sera con la coscienza a posto". "Certo - ha concluso - preferirei passare le mie giornate senza leggere gli atti dei venti processi che devo affrontare ma se è quello che mi chiedono di fare gli italiani e il buon dio per i miei e per i vostri figli io vado diretto contro un treno".

La cena al Flaminio

Militanti e simpatizzanti leghisti riuniniti all'hotel Flaminio. In quasi 600 appunto. Per cenare con Matteo Salvini. Il leader leghista, seduto al centro del salone insieme ai parlamentari e ai consiglieri regionali, si è concesso per i selfie. Poi, tra i primi e il secondo, un breve discorso sulle Regionali, mentre i presenti sventolavano dei cartelli con scritto "Io sto con Salvini...processateci tutti". "Il futuro delle Marche non è nelle mie mani ma nelle vostre – ha detto –, il mio impegno è di scegliere con gli amici del centrodestra i nomi e la squadra più concreta possibile. In passato era difficile che la gente si scoprisse e gli imprenditori si facessero avanti nelle Marche". Tra una portata e l'altra, anche le barzellette di Bicio.

false

Le sardine in piazzale Lazzarini

Poco prima circa 400 sardine si sono ritrovate in piazzale Lazzarini, con il loro coordinatore Santori (video). Anche lui ha inaugurato nella città di Rossini le manifestazioni che anticipano la campagna elettorale per le elezioni. Prima dell'incontro con i cittadini Santori si è fermato per rilasciare qualche dichiarazione alla stampa: "Arrivo da una riunione con i referenti regionali delle Sardine. Ancora non c'è una linea condivisa ma ci incontreremo ancora. Questa è la seconda piazza a Pesaro, ce ne saranno altre sempre in questa città. Prima il centrosinistra deve convergere nelle idee e nei programmi, poi si trovi un candidato comune, anche la scelta di un civico potrebbe pagare. L'importante sarà mettere al centro del dibattito sanità, lavoro e ricostruzione dopo il terremoto. Le Marche sono una regione in cui sarà possibile una rincorsa ad un certo tipo di destra, che vedendo i nomi è molto più estrema e bieca di quella che conosciamo".

image

Poi l'intervento davanti a circa 400 persone prima di ripartire verso Bologna. "Le piazze sono un modo per ritrovarci, da qui riparte per un nuovo modo di fare politica. Vogliamo sfruttare tutto questo patrimonio umano per dargli un'energia più forte possibile. C'è un grosso mostro che si chiama populismo, che ha già infettato la politica e se non sarà fermato si prenderà tutto il tessuto sociale. Dopo questa fase ce ne sarà una seconda, di ricostruzione. Chi condivide i nostri ideali è il benvenuto tra noi".