Covid oggi: i contagi in Emilia Romagna. Il bollettino del 19 novembre 2021

Sono 1.014 i nuovi casi con 7 vittime. terapie intensive ancora +4 e reparti non critici +12. Tasso di positività dei tamponi al 3,06%. Nuovo appello di Mattarella alle vaccinazioni

Covid, il bollettino di oggi, 19 novembre 2021, in Emilia Romagna

Covid, il bollettino di oggi, 19 novembre 2021, in Emilia Romagna

Bologna, 19 novembre 2021- Di nuovo oltre quota mille, una soglia psicologica che alza il livello di guardia che veniva superato fine aprile scorso (1.205 il 30 aprile 2021). Sono oggi 1.014 (ieri 929 e 756 il giorno prima) i nuovi contagi da coronavirus in Emilia Romagna, rilevati su oltre 33mila tamponi processati, con un tasso di positività che schizza a 3,06 dal 2,6% di ieri. Le vittime di oggi legate al virus sono 7. Continuano a salire i ricoveri: nelle terapie intensive ci sono 4 malati gravissimi un più e nei reparti di area medica 12 pazienti più di ieri.

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Covid, il bollettino di oggi, 19 novembre 2021, in Emilia Romagna
Covid, il bollettino di oggi, 19 novembre 2021, in Emilia Romagna

Intanto in Emilia Romagna si assiste a un aumento dei contagi di giovanissimi nelle scuole, mentre hanno preso il via le prenotazioni per le terze dosi per gli over 40. Nel paesino di Premilcuore, 796 anime sull'appennino forlivese, è stato segnalato un focolaio nella casa di riposo con 18 contagiati: tutti i 15 ospiti avevano già ricevuta la terza dose.

La situazione in Italia comincia ad essere preoccupante e il capo dello Stato Sergio Mattarella ha rinnovato il suo invito a vaccinarsi, unico modo per sconfiggere la pandemia.Nel resto d'Europa le cosa stanno precipitando, tanto che in Austria è stato deciso il lockdown generale e il vaccino obbligatorio da febbraio, mentre in Germania si contano 53mila casi e 200 morti. Tanto che il ministro della Salute Speranza sottolinea: "E' da irresponsabili non essere preoccupati".

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Covid in Emilia Romagna: i dati del bollettino di oggi

Sono dunque 1.014 i nuovi contagi di oggi, rilevati su 33.128 tamponi con un tasso di positività del 3,06%. Di questi, 418 sono asintomatici, 219 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 17 con lo screening sierologico, 56 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 7 con i test pre-ricovero. Per 119 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Ravenna con 163 nuovi casi e Modena con 154; seguono Bologna (141) e Rimini (138); poi Forlì (107) e Cesena (76); quindi Piacenza (57), il Circondario Imolese e Ferrara (con 46 casi ciascuna); Reggio Emilia (45) e infine Parma con 41 nuovi casi.

Salgono anche i casi attivi, ossia le persone che sono attualmente positive al virus: oggi diventano 12.688 (+660). Le persone guarite sono 347 in più rispetto a ieri.

Le vittime

Purtroppo, si registrano 7 decessi  di persone positive al coronavirus: uno a Piacenza (una donna di 68 anni), uno a Reggio Emilia (una donna di 79 anni), uno a Bologna (una donna di 89 anni), due in provincia di Ferrara (2 uomini di 76 e 70 anni) e due in provincia di Forlì-Cesena (2 donne di 91 e 90 anni).

I ricoveri

Sale il numero delle persone che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere. Nei reparti non critici ci sono 468 pazienti (+12) e sono 49 i pazienti gravissimi (4 in più di ieri):  2 a Piacenza (invariato rispetto a ieri); 6 a Parma (+2); 4 a Reggio Emilia (invariato); 5 a Modena (+1); 14 a Bologna (invariato); 5 a Imola (+1); 8 a Ferrara (invariato); 2 a Ravenna (invariato); 1 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (invariato). Anche oggi nessun ricovero in terapia intensiva a Forlì.

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Per il terzo giorno consecutivo in Italia i nuovi contagi superano quota diecimila: sono infatti 10.544 contro i 10.638 di ieri e i 10.172 di mercoledì. Con 534.690 tamponi (ieri 625.774 tamponi) il tasso di positività è salito al 2% dall'1,7% di ieri. I decessi sono 48 (ieri 69), per un totale di 133.082 vittime dall'inizio dell'epidemia.  Ancora in crescita i ricoveri: le terapie intensive sono 9 in più (ieri + 17) con 39 ingressi del giorno (il totale sale a 512), mentre i ricoveri ordinari sono 57 in più (ieri +28) e sono 4.145 in tutto. 

Boom di contagi 'under 13' nelle scuole dell'Emilia Romagna

Accellerano i contagi in regione, in particolar modo tra i bambini che frequentano le scuole elementari e medie. "L'incidenza di gran lunga superiore ce l'abbiamo tra i sei e i 13 anni", spiega l'assessore Donini "Nel dettaglio, tra i sei e i 10 anni si arriva addirittura a 193 casi su 100.000 abitanti, mentre tra gli 11 e i 13 anni è leggermente più bassa, 165 casi su 100.000 abitanti. Una situazione che ha spinto la Regione a spingere anche in un'altra direzione: la vaccinazione con terza dose per gli insegnanti e il resto del personale scolastico, a prescindere dall'età. "Abbiamo reiterato la richiesta al Governo- fa sapere sempre Donini- di inserire nella terza dose, oltre agli over 40, anche il personale scolastico e i care giver". Inoltre, si apre uno spiraglio per una 'riserva' di tamponi rapidi destinata ai bambini e ai ragazzi sotto i 12 anni, che trovano spesso le farmacie 'murate' dai non vaccinati che vogliono ottenere in questo modo il Green pass. "Abbiamo chiesto alle farmacie di riservare slot di tamponi rapidi alla popolazione non vaccinabile. Non succeda- avverte l'assessore - che un ragazzo che vuole testare la sua condizione rispetto al Covid non trovi posto per via dell'afflusso di coloro che hanno bisogno del Green pass". Su questo la Regione Emilia-Romagna ha trovato la disponibilità delle farmacie. "Credo che Federfarma abbia già mandato una circolare ai suoi aderenti in questo senso". 

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Via alle prenotazioni della terza dose per gli over 40 

Nel frattempo, cominciano, da lunedì 22 novembre, in Emilia-Romagna, le prenotazioni per la terza dose di vaccino per i cittadini di età compresa fra i 40 e i 59 anni. Le vaccinazioni per i nati dal 1962 al 1981 partiranno dal primo dicembre e potranno essere fatte sei mesi dopo la somministrazione della seconda dose. Si procede, a prescindere dall'età, anche con le somministrazioni agli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (residenziali e semiresidenziali) dedicate a persone con disabilità, pazienti psichiatrici e delle dipendenze, nonché al personale che vi opera. Per i cittadini con 60 o più anni la somministrazione della terza dose è in corso, e sono già 258.598 coloro che l'hanno ricevuta. In totale sono oltre 317mila, visto che si è cominciato con gli immunodepressi e il personale sanitario.

 In Emilia-Romagna le persone dai 40 anni in su (dai 18 anni in su se vaccinati con Johnson & Johnson) che hanno già completato il ciclo primario di vaccinazione e che devono ancora ricevere la terza dose sono 2.218.194. L'obiettivo è di vaccinare tutti quelli che lo vorranno entro giugno 2022. «Lo sforzo - dice l'assessore regionale Raffaele Donini - è doppio, perché mentre avanzano le terze dosi si procede con le seconde e con le prime: siamo vicinissimi al traguardo del 90% degli emiliano-romagnoli vaccinati con una dose e dell'88% con due. Ma non basta, perché ancora troppe persone mancano all'appello».

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Speranza: "Da irresponsabili non essere preoccupati"

"Solo un irresponsabile non è preoccupato in una situazione del genere. I numeri sono chiari e parlano meglio. I numeri dell'Europa e in maniera differente dell'Italia sono numeri in crescita", commenta il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo a Rimini al Congresso nazionale dei professionisti sanitari. "La Germania - ha ricordato Speranza - fa 65mila casi al giorno ed è sempre stata considerata un modello per come ha gestito le misure. L'Austria che per noi è un Paese vicinissimo, amico, fa più di 14mila casi con 9 milioni di abitanti, con un sesto dei nostri abitanti fanno più casi di noi. L'Olanda fa ormai 20mila casi al giorno. Con numeri del genere, che l'Oms Europa ha definito limpidamente come una quarta ondata, non essere preoccupati sarebbe da irresponsabili". "Siamo dentro una quarta ondata significativa - ha evidenziato Speranza - e l'Italia non può pensarsi fuori da questa sfida e da questa dimensione. Noi stiamo un po' meglio".  

Appello di Mattarella: vaccinatevi

Mentre i contagi impennano, continua l'appello delle istituzioni sulle vaccinazioni. "La pandemia ha lasciato segni profondi, ma il virus non si è esaurito e continua a procurare allarme, abbiamo eretto un argine grazie alla scienza che ci ha fornito strumenti per proteggerci e per riconquistare gli spazi di libertà cui avevamo dovuto rinunciare. I vaccini sono stati la nostra migliore difesa - così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'evento Airc -, hanno evitato migliaia e migliaia di morti, hanno consentito le riaperture fondamentali per la ripresa economica. Sono stati prodotti mai così velocemente grazie alla ricerca che è stata grande esempio di collaborazione mondiale. Il dialogo e la cooperazione sono possibili e necessari. Adesso i vaccini vanno posti nella disponibilità in misura equa agli altri paesi, è un dovere morale ed è interesse concreto di tutti per evitare che il virus, in un mondo strettamente connesso, si riproponga con pericolose varianti. La campagna di vaccinazione ha visto la quasi totalità degli italiani comprendere che era necessario proteggersi e proteggere anche gli altri". 

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