Vaccini Emilia Romagna: le prenotazioni per chi ha 60 - 64 anni partono dal 6 maggio

L'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini: "Entro fine mese via anche per la fascia tra i 55 e i 59 anni per i centri vaccinali nelle aziende"

Vaccini Emilia Romagna Covid: Raffaele Donini dà il via alle prenotazioni 60-64 anni

Vaccini Emilia Romagna Covid: Raffaele Donini dà il via alle prenotazioni 60-64 anni

Bologna, 5 maggio 2021 - L' Emilia-Romagna anticipa a domani le prenotazioni dei vaccini anti Covid per la fascia d'età 60-64 anni quindi per tutti coloro che sono nati tra il 1957 e il 1961 compresi. "Vogliamo fare presto, buttiamo il cuore oltre l'ostacolo, confidando che le promesse di fornitura si concretizzino. Mettiamo più benzina nella macchina", carica l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, he fa il punto sulla pandemia e sulla campagna vaccinale. Si potrà prenotare da domani 6 maggio e non più, quindi, da lunedì 10 maggio, come era stato previsto inizialmente. E si parla di uno scaglione molto numeroso: in Emilia Romagna equivale a 250mila persone anche se "una parte di loro è già vaccinata perché rientravano in altre categorie",

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"E da dopodomani - ha detto l'assessore - ci prenderemo in carico di circa 120mila persone, fragili non gravemente patologici seguiti direttamente dalle Ausl, che quindi ∫ dovranno prenotarsi". 

Fascia 55 - 59 anni

"Le vaccinazioni nella nostra regione stanno procedendo bene - assicura l’assessore - entro fine mese daremo inizio anche alla categoria 4, a cui appartengono le persone dai 55 ai 59 anni". Tenendo anche conto che "oggi nei reparti ospedalieri ci sono tanti cinquantenni".

I vacini nelle aziende

Dal 31 maggio, poi, "siamo disponibili ad autorizzare le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, c'è una buona sintonia con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali. Abbiamo scelto la concentrazione in decine, a regime, di centri hub aziendali che abbiano una consistenza tale da garantire 500 dosi al giorno". "Vogliamo valorizzare la concentrazione, per questo prenderemo in esame principalmente centri con circa 500 posti, che poi diventeranno parte integrante della rete dei punti vaccinali della regione". Insomma, gli hub aziendali "diventeranno parte integrante della nostra rete di centri vaccinali". 

Quindi, anche se il personale sarà gestito direttamente dall'impresa, vi potranno ricevere il vaccino nelle aziende non solo gli addetti di quella azienda, ma anche di altri luoghi di lavoro. "Non possiamo permetterci la dispersione - chiosa Donini - prenderemo in esame centri che possano somministrare circa 500 vaccini al giorno. Abbiamo già proposte in tal senso, penso che anche il mondo del trasporto si stia muovendo in questa direzione. L'importante è che questi centri siano aperti, almeno fino a luglio-agosto e garantire anche ambiti di filiera o di territorio"

I vaccini per i docenti

L’assessore ha continuato dando un’ulteriore buona notizia, arrivata proprio oggi dalla struttura commissariale nazionale: "Alla luce del positivo andamento della campagna vaccinale, è arrivato il via libera a ripartire con le vaccinazioni al personale scolastico e universitario, che era fermo al 71,1%".

Vaccini in farmacia

Donini ha oarlato ache di un accordo in vista per i vaccini in farmacia. "Credo che le avremo al nostro fianco per il proseguo della campagna vaccinale. Avevamo avuto una prima disponibilità di quasi 800 farmacisti", ricorda ancora Donini

Tutti immunizzati entro estate

"Se avremo le dosi siamo fiduciosi di riuscire a immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli che lo vorranno entro l'estate", ribadisce Donini. La strada da fare è ancora tanta. Oggi è del 30,2% la percentuale di emiliano-romagnoli vaccinabili che hanno già ricevuto la prima dose, il 15,3% quella di chi ha completato il ciclo. Ha fatto la prima dose il 93,3% delle persone con più di 80 anni, insieme 71,8% dei 70-79enni. Complessivamente, è stato utilizzato in regione il 90,6% dei quasi due milioni, esattamente 1.953.670, di dosi consegnate da inizio campagna, quindi con la sola giacenza minima prevista di scorta per garantire il richiamo. Basse le rinunce per Astrazeneca. "A noi non risulta una rinuncia come avviene in altre regioni - fa i conti  Donini - Il rifiuto è minimo, bravi nostri medici ad assicurare che il vaccino è sicuro".

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