Equitalia, ultimi giorni per le rate. Si può saldare il debito in 6 anni

Dal 2007 recuperati dai grandi evasori 17 miliardi

Cartelle di Equitalia (foto Newpress)

Cartelle di Equitalia (foto Newpress)

ROMA, 28 luglio 2014 - I contribuenti italiani che hanno difficoltà economiche a pagare in un’unica soluzione il proprio debito con l’erario, avranno tempo fino al 31 luglio per chiedere ad Equitalia di essere riammessi alla rateizzazione. La possibilità è stata data con il decreto Irpef e consente di aderire a un nuovo piano di rate per pagare le cartelle in sospeso. Gli interessati hanno quindi a disposizione ancora quattro giorni per presentare la domanda (i moduli sono disponibili sul sito internet www.gruppoequitalia.it nella sezione ‘Rateizzare’) e accedere a un nuovo piano di dilazioni che prevede fino a un massimo di 72 rate (per una durata totale di 6 anni). La legge, ricorda la società, prevede però alcuni limiti rispetto alle regole generali sulla rateizzazione: il nuovo piano concesso non è prorogabile e decade in caso di mancato pagamento di due rate anche non consecutive, anziché otto. Prosegue così il tentativo di Equitalia, nata nel 2005 dalle ceneri della galassia degli esattori privati, e affidata al controllo dell’Agenzia delle Entrate, di cambiare rotta e mostrarsi al contribuente con un volto meno burocratico. D’altronde è un dato di fatto che la crisi sta cambiando il rapporto degli italiani con il fisco: oltre il 70% dei circa 2,3 milioni di rateizzazioni in corso con Equitalia - pari ad un ammontare complessivo di circa 25,6 miliardi - riguarda infatti debiti sotto i 5mila euro. Anche per piccole somme, quindi, gli italiani in questo momento preferiscono diluire i propri esborsi verso l’erario. E spesso per le famiglie si tratta di una scelta obbligata. Buone notizie arrivano intanto dal fronte della lotta ai grandi evasori: dal 2007 ad oggi Equitalia ha annunciato di aver recuperato ben 17 miliardi da contribuenti che avevano debiti con il fisco di oltre un milione di euro, una cifra pari a quasi un terzo dei 59 miliardi complessivamente recuperati. Si tratta di un deciso passo in avanti se si considera che tra il 2000 e il 2006, prima cioè della nascita di Equitalia, erano stati incassati solo 2,9 miliardi di debiti dai cosiddetti grandi evasori. Peraltro, oggi i grandi debitori sopra i 500mila euro rappresentano quasi il 40% delle riscossioni complessive di Equitalia, un numero che sale a due terzi (circa il 66%) se si considerano anche i contribuenti con debiti sopra i 50mila euro. Anche questi ‘medi debitori’ possono chiedere al fisco di diluire il loro debito, ma in questo caso devono fornire documentazione che provi la loro effettiva difficoltà economica. Chi deve al fisco oltre 50mila euro rappresenta circa il 3% delle rateizzazioni ma ben il 53,8% degli importi da incassare. Un ‘alto gradimento’ alle rate si registra appunto tra chi ha piccoli debiti, fino a 5mila euro, che rappresentano l’11,3% dei debiti complessivi. Ma le rate piacciono anche a chi ha debiti un po’ più ingenti, ossia tra i 5 e i 50mila euro (il 26,2% dei piani in corso che rappresentano il 34,9% dei debiti): anche in virtù delle semplificazioni introdotte da Equitalia, costoro non hanno nemmeno la necessità di dimostrare la necessità economica di ‘spacchettare’ il debito dovuto.

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