L’Africa Chiama premia la Kyenge

L’ex ministro è stato poi ‘precettato’ dagli amministratori

Fano (Pesaro e Urbino), la Kyenge riceve il premio ‘L’Africa Chiama’ (Foto Petrelli)

Fano (Pesaro e Urbino), la Kyenge riceve il premio ‘L’Africa Chiama’ (Foto Petrelli)

Fano (Pesaro e Urbino), 19 ottobre 2014 - Una bella mattinata di festa nel nome dell’integrazione, quella che si è celebrata in comune. L’amministrazionedi centro sinistra ha preso al balzo l’occasione offerta dalla presenza in città dell’europarlamentare italiana di origine congolese Cècile Kyenge (Pd) invitata dalla onlus L’Africa Chiama per inaugurare la Settimana Africana Regionale che si svolge a Fano fino a sabato prossimo.

E così il primo ministro nero d’Italia — come lei ama definirsi —, subito dopo aver ricevuto il Premio “Ho l’Africa nel cuore” è stata precettata dal sindaco Seri per consegnare gli attestati di cittadinanza italiana ad una ventina di nuovi cittadini dello stivale. Famiglie con bambini nati al Santa Croce che ieri a mezzogiorno, nella Sala della Concordia, sono stati festeggiati e incoraggiati a «difendere il Paese che avete scelto» dalla stessa ex ministra. Poco prima, al piano di sotto, nella Sala del Consiglio comunale di fronte a un’ottantina di persone, la Kyenge aveva ricevuto il Premio che ogni anno la onlus fanese Chiama L’Africa attribuisce a chi si è contraddistinto “per il suo percorso di vita e il valore della sua azione” a favore dell’integrazione e del continente nero.

«Lo dedico alle ragazze rapite in Nigeria — ha detto afferrando la statuetta della collezione Angeli dell’artista Rossi —. Avrei voluto vedere premiate le mamme che sono scese in piazza per denunciare violenze e stupri. Donne coraggiose perché quella cultura emargina le femmine che denunciano fatti come questi». «Nelle precedenti edizioni (sono 8 in tutto, ndr) — ha ricordato il presidente Italo Nannini — l’onorificenza è stata assegnata, fra gli altri, a Laura Boldrini, Giobbe Covatta, Niccolò Fabi e alla Comunità di Lampedusa». La consegna del premio ha seguito due ore di convegno sul tema della “Immigrazione e Cooperazione” alla luce della nuova legge sulla Cooperazione Internazionale allo Sviluppo di agosto scorso.

«Non dovevo intervenire — ha detto la Kyenge dopo tutti gli altri relatori — ma sono voluta venire prima della consegna del premio per ascoltare» e ancora «Non possiamo parlare di sviluppo se non c’è pace nei Paesi dove andiamo a fare cooperazione».

Nessuno di coloro che nelle settimane passate aveva polemizzato per questo arrivo in città era ieri davanti al comune, presidiato dalle forze dell’ordine. Solo applausi quindi quando la Kyenge ha pronunciato due frasi che non sarebbero piaciute ad un leghista come Luca Paolini, che ieri infatti era a Milano a manifestare contro l’immigrazione e l’operazione “Mare Nostrum”. «Il numero di italiani che emigrano e persone che arrivano è più o meno uguale. L’allarmismo che viene fatto è pura speculazione politica» e ancora «il migrante è un contribuente, il saldo tra quanto speso per loro e quanto versato è in positivo: 1miliardo di euro rimane nelle casse dello Stato».