Aiuti per i Cesaroni, e un figlio dormirà in auto con loro

C’è chi offre denaro. Ieri un incontro in Comune

Maurizio e Mariia Cesaroni nella loro Ford Mondeo (foto Petrelli)

Maurizio e Mariia Cesaroni nella loro Ford Mondeo (foto Petrelli)

Fano, 27 luglio 2016 - «Grazie di tutto». Son commossi e speranzosi nel futuro Maurizio e Maria Cesaroni, la coppia che da otto mesi vive nell’auto, una Ford Mondeo stipata di oggetti cacciati dentro a forza. Da quando il Carlino ha raccontato la loro storia, molte cose si sono mosse. Dapprima i Servizi Sociali di Fano che hanno fissato con loro un appuntamento che si è svolto ieri, poi il gran cuore dei fanesi che non si sono più girati dall’altra parte.

Vedendo quell’auto parcheggiata nell’ex caserma Paolini, infatti, molti hanno bussato al vetro portando alla famiglia il loro piccolo gesto di solidarietà. Ma nell’aria ce n’è uno molto più grande, quello di un imprenditore romagnolo che leggendo della casa dei Cesaroni andata all’asta giudiziaria per pagare il mutuo di un’attività di ristorazione andata a male, non ha dormito la notte e la mattina dopo gli ha trovato subito un appartamento in affitto a Lucrezia, che si è detto disposto a pagare lui per due anni, il tempo necessario ai Cesaroni per rialzare la testa.

Ma la storia di questa famiglia è ancor più drammatica.... e sfortunata. Ci sono due figli da mantenere agli studi. E mentre il più piccolo dopo una prima sistemazione in auto ha trovato un amico fanese che per non farlo vivere così l’ha accolto in casa sua, il più grande da stanotte dovrà fare compagnia a mamma e papà dormendo seduto nell’abitacolo della Mondeo. Ma in tre non ci si sta. E così papà Maurizio tornerà a passare le notti a camminare per le vie di Fano, per far spazio al figlio.

«Studia Fisica a Bologna con profitto – racconta il padre – ma quest’anno non ha vinto la borsa di studio. E’ questo il problema. Non è passato, dice... e così deve tornare a Fano. Studierà qui in biblioteca e andrà a Bologna a dare gli esami. Gli affitti lì sono cari e non riesce a pagarlo. E così finché non avremo un appartamento, dormirà con noi in macchina. Stare nel parcheggio in macchina è dura. Però oggi l’assistente sociale mi ha detto che c’è una persona disposta a pagarci una casa per due anni. Che bravo. Non so come ringraziarlo».

E’ anche questo il motivo per cui il figlio ‘bolognese’ ritorna a Fano, per parlare con gli assistenti sociali e trovare un modo per non vanificare lo sforzo che l’imprenditore romagnolo (che vuole rimanere anonimo ma abbiamo soprannominato Angelo) si è dimostrato intenzionato a compiere nonostante il quadro che gli è stato prospettato si è rivelato più complesso di quanto lui potesse immaginare all’inizio. «Sono venute 6 o 7 persone a portarci un piccolo contributo, 50 o 100 euro – conclude Maurizio -. Purtroppo nessuno ad offrirmi un lavoro. Quello speravo di più. Perché ora lavoro solo il venerdì e il sabato». Un’altra situazione si è smossa: «Il comune ha fatto l’ordinanza che giovedì ci permetterà di andare a vedere dove hanno portato i nostri mobili e tutte le nostre cose. Questo rende molto felice mia moglie».