Le analisi Arpam: «I fanghi del porto possono essere scaricati nel mare»

Il consigliere regionale: «La soluzione migliore»

Il porto di Fano

Il porto di Fano

Fano, 29 aprile 2015 - «I fanghi del porto in mare». La conferma arriva dal consigliere regionale Mirco Carloni (foto) dopo che ieri mattina ha di nuovo parlato con l’assessore regionale Paola Giorgi per sollecitare il dragaggio del porto di Fano (foto in alto). La buona notizia segue le analisi dell’Arpam che classificherebbero parte dei fanghi portuali fanesi in categoria A. Fanghi, quindi, che non devono essere portati in cassa di colmata, ma si possono scaricare in mare, in un’area delimitata.

L’assessore regionale avrebbe riferito a Carloni anche di aver ricevuto il via libera dell’Autorità portuale di Ancona per il deposito dei fanghi i una una zona di mare antistante il capoluogo. «Una soluzione – commenta il consigliere Carloni – che rende lo smaltimento dei fanghi dragati più semplice e meno oneroso». «In questi mesi, anzi in questi anni – ricorda Carloni, di nuovo candidato al Consiglio regionale per Marche 2020 – sono sempre stato in contatto con l’assessore Giorgi per risolvere l’emergenza dragaggio che colpisce le imprese e pone un problema di sicurezza e di incolumità delle persone».

Ieri mattina, finalmente, notizie positive per i diportisti, la marineria e i concessionari del porto turistico: «L’impegno dell’assessorato regionale per Fano e per il suo porto è andato a buon fine. Fano potrebbe essere il primo porto che coglie l’opportunità del lavoro fin qui svolto». Dalla Regione rassicurazioni anche sul fronte delle risorse economiche necessarie al dragaggio. «In totale sono stati stanziati per tutti i porti della regione – riferisce Carloni – 2 milioni di euro, dei quali 760 mila euro per Fano». «Ringrazio l’assessore Giorgi – conclude Carloni – per l’impegno dimostrato nei confronti della nostra città». A questo punto c’è da chiedersi se si riuscirà a realizzare l’intervento di dragaggio d’emergenza, si parla di 25 mila metri cubi, prima dell’estate vista l’estrema urgenza in cui versa il porto fanese.

«Molto dipenderà – spiega Carloni – dai tempi della gara d’appalto in capo al Comune di Fano». Proprio qualche giorno fa il club nautico ha annunciato l’annullamento, causa l’insabbiamento del porto, di ogni iniziativa che coinvolge le barche a vela. Sono decenni che gli operatori, marineria, turismo e cantieristica, lamentano l’insabbiamento. «Tutti ci chiedevano di intervenire rapidamente, adesso stanno arrivando le risposte» insiste Carloni. Così come tanti s’interrogavano perché la vicina Romagna potesse gettare i fanghi in mare e nelle Marche questo non fosse possibile. «Anche questo problema – chiarisce il consigliere regionale – è stato risolto visto che i fanghi di categoria A potranno essere rigettati in acqua».