Duello sull’appalto della mensa. "Cinque milioni e poca qualità"

Le accuse di Delvecchio. Mascarin: "Sciocchezze"

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Fano, 6 marzo 2015 - Il servizio di mensa scolastica aggiudicato alla multinazionale tedesca (con sede a Berlino) Dussmann, preoccupa Delvecchio. Si parla di un appalto per il triennio 2015-2017 di 5 milioni 328 mila. «La scelta politica della maggioranza e della giunta di sinistra porta – denuncia Delvecchio – alla soppressione di 40 posti di lavoro e 40 famiglie in difficoltà. Inoltre la ditta che si è aggiudicata i lavori, Dussmann Service, è stata oggetto di forti contestazioni in tutta Italia, per la qualità del servizio». Secca la replica dell’assessore Samuele Mascarin che stigmatizza «la spregiudicatezza con la quale Delvecchio interviene su un tema così delicato, speculando sulle paure di lavoratori e famiglie».

Per quanto riguarda il bando di gara, Mascarin ricorda di aver «semplicemente confermato un’impostazione procedurale data – con tanto di delibera di giunta (la n.399 del 2013) – dalla precedente amministrazione di cui Delvecchio faceva parte. Curioso il vuoto di memoria, tenuto conto che Delvecchio ha approvato quella delibera». Dall’assessore rassicurazioni anche sui posti di lavoro: «L’offerta tecnica di Dussmann prevede l’assorbimento di tutto il personale ora impegnato, oltre a due nuove assunzioni e inserimento di fasce deboli». Delvecchio a supporto delle proprie preoccupazioni elenca quanto accaduto in altri Comuni, riportando articoli di giornali e programmi tv su proteste e rivolte di mamme. «Come cittadino – aggiunge Delvecchio – e come consigliere comunale sono preoccupato per il servizio che sarà reso, causa la scelta della giunta di sinistra di fare un mega-appalto da oltre 5 milioni di euro». Il consigliere d’opposizione chiede garanzie, e su questo presenterà anche una interrogazione urgente, «sull’indice di qualità e di verifica della provenienza e tracciabilità dei cibi fornita dalla ditta vincitrice dell’appalto».

Replica Mascarin: «C’è una tutela assoluta della qualità che i soggetti aggiudicatari devono possedere e di clausole vincolanti in merito al menù ed alle grammature, nonché alle caratteristiche delle materie prime da utilizzare. Oltre a questo il bando di gara ha previsto caratteristiche innovative rispetto all’educazione alimentare, al riutilizzo del cibo non somministrato, all’utilizzo dei prodotti (a “filiera corta o marchigiana”, del commercio equo e solidale, provenienti da terreni confiscati alla mafia), oltre al rispetto dei parametri ambientali sui detersivi ecc.... Poi saranno mantenute tutte le cucine comunali attualmente in funzione (9) per evitare un eccessivo accentramento della preparazione dei pasti e per garantire la massima qualità».